Contro di lui aveva perso le uniche due delle ultime 40 partite disputate negli ultimi sei mesi – finale Cincinnati e round robin Londra – ma quando c’è da fare sul serio, non c’è Roger Federer che tenga. Novak Djokovic dimostra ancora una volta di essere una macchina infernale e conquista la finale degli Australian Open 2016, la sesta finale Slam consecutiva.
La finale anticipata, come tutti l’avevano ribattezzata, si è trasformata in un incubo per il campione svizzero, uscito annichilito dal campo dopo poco più di due ore col punteggio di 16 26 63 36. “Ho giocato in maniera incredibile nei primi due set”, afferma giustamente il ventottenne di Belgrado, dalla cui parte pendono numeri clamorosi relativamente al match andato in scena in mattinata sulla Rod Laver Arena di Melbourne: uno solo spiraglio per il fenomeno elvetico si è aperto solo nel terzo set, ma non è evidentemente bastato per far fronte ad un avversario spaventosamente forte nei primi due parziali.
Nole è ormai l’unico giocatore in vantaggio negli scontri diretti contro tutti i top player (sorpassato proprio Federer in questa partita, già distanziati Nadal e Murray) e soltanto quattro giocatori (ma soltanto Ivo Karlovic è ancora in attività) vantano un bilancio positivo nei confronti dell’attuale numero uno al mondo. Ora Djokovic si godrà una giornata di riposo in più, attendendo il vincente dell’altra semifinale (in programma domani) tra Andy Murray e Milos Raonic e sognando il sesto trionfo in Australia, proprio come il recordman di successi Roy Emerson.
Fenomenale – e passiamo al tabellone femminile – Serena Williams: ecco servita la 26^ finale Slam di una carriera che, a 35 anni, non conosce limiti: sono passati 19 anni dal suo debutto nel circuito wta e, dopo due decenni, è ancora lì ad incutere timore alle avversarie. A finire sotto le grinfie della spietata statunitense è stata Agnieska Radwanska, sepolta 60 64 come nulla fosse.
Troppa la differenza tra lei e tutte le avversarie, probabilmente troppa lo sarà anche nella finale tra lei e Angelique Kerber, che a sua volta non ha avuto pietà della britannica Johanna Konta: 75 62 il punteggio in favore della ventottenne tedesca, alla sua prima finale Slam e al suo sesto incontro contro Serena (una vittoria e cinque sconfitte il bilancio).