Agguanta la finale a Melbourne per la quinta volta, ma nelle quattro precedenti ha sempre visto il suo avversario alzare il trofeo: è Andy Murray il secondo finalista degli Australian Open 2016, primo Slam della stagione, e sarà lui a contendere il titolo a Novak Djokovic, capace di sconfiggerlo in tre occasioni (la prima volta, nel 2010, fu Roger Federer a battere lo scozzese) e alla ricerca del sesto trionfo australiano.
C’ha messo il cuore e l’eleganza, Milos Raonic, al momento più splendente della sua carriera. Ma non è bastato per battere il britannico, che ha messo in evidenza ancora una volta le sue grandi doti difensive e ha chiuso il match, dopo aver sfiancato il canadese, in cinque set col punteggio di 46 75 67(4) 64 62.
Quattro ore di battaglia, che hanno visto il nordamericano in vantaggio per 2-1 e ad un passo dal trionfo. Ma non si è dato per vinto, Murray, che pazientemente ha cominciato a rispondere colpo su colpo, fino a chiudere agevolmente nel decisivo parziale. Ora, dunque, arriva la nona finale in un Major, con un bilancio poco lusinghiero di sette sconfitte (US Open 2012 e Wimbledon 2013 gli unici successi).
Galvanizzato dalla sempre più imminente paternità, vedremo cosa riuscirà a tirare fuori per contrastare un giocatore che attualmente sembra non avere rivali, ovvero il numero uno al mondo, che per giunta potrà avvalersi di un giorno in più di riposo. E con lui disputerà una finale anche il fratello maggiore Jamie, qualificatosi per l’ultimo atto del torneo di doppio in coppia col brasiliano Bruno Soares.
Ma intanto domani sarà la volta della finale femminile tra Serena Williams e Angelique Kerber.