Un calvario durato oltre tre anni e che ora, forse, sta finalmente per terminare. È pronto a tornare in campo, Juan Martin Del Potro, uno dei più cristallini talenti che il tennis mondiale abbia prodotto negli ultimi anni, le cui performance sono state certamente limitate da un maledetto polso sinistro che non ha fatto altro che complicargli la vita nei suoi momenti migliori.
Sono trascorsi sette anni da quando, sotto i cielo di New York, fa suo a 22 anni lo US Open 2009 battendo in una finale splendida Roger Federer. È il momento più alto della sua carriera: raggiunge la quarta posizione del ranking atp, ma in seguito non è più in grado di trovare la giusta continuità, se si eccettua la semifinale raggiunta a Wimbledon nel 2013.
Il polso sinistro comincia infatti a dolergli già nel 2012 durante il Masters 1000 di Cincinnati, dopo il quale è costretto ad osservare un mese di riposo. Ma è nel 2014 che il problema viene definitivamente alla luce, costringendolo a tre operazioni nel giro di poco più di un anno. Attualmente occupa la posizione numero 1041 e più di una volta ha pensato che, forse, sarebbe stato meglio mollare tutto e dedicarsi ad altro.
“Ho passato momenti davvero brutti […] e giorni difficili in cui ho pensato di arrendermi”, rivela al pubblico mediante un video da lui postato su youtube. Il supporto morale di tante persone di cui si è circondato l’ha spinto ad andare avanti, a “scacciare i […] pensieri sul ritiro” e a cercare l’uscita da un tunnel apparentemente senza sbocchi.
Ed ora, con gioia, annuncia la lieta notizia: presto di nuovo in campo. Sarà il torneo statunitense di Delray Beach, in programma dal 16 febbraio, a sancire il suo ritorno. Sa bene, il ventottenne di Tandil, che la strada per il pieno recupero sarà molto lunga: non sa quali potranno essere i successivi passaggi e non sa quanto ancora potrà dare al tennis, essendosi probabilmente lasciato alle spalle gli anni più lucenti.
“Ma già tornare a giocare è un grandissimo traguardo“, conclude l’argentino nel suo videomessaggio.