Lazio-Napoli Serie A

Serie A, 23ᴬ: Napoli e Juve inarrestabili, ok il Milan, risorge l’Inter

Un turno spumeggiante, la 23ᴬ giornata di Serie A: Napoli e Juve continuano la loro marcia in testa al campionato; bene anche il Milan; torna alla vittoria l’Inter.

Partiamo proprio dalla capolista, che espugna in grande stile anche l’Olimpico: Lazio asfaltata 0-2 grazie all’ormai indescrivibile Higuain e a Callejon (terzo gol in tre giorni). L’armata di Sarri conquista soprattutto la settima vittoria consecutiva, eguagliando la striscia che fu già di Maradona e soci: un segnale molto invitante in chiave scudetto.

Biancocelesti annichiliti e incapaci di pungere – con i propri tifosi che al solito si fanno notare per gli imbecilli buu razzisti rivolti contro Koulibaly che hanno costretto l’arbitro a sospendere il match per 5’ nella ripresa. Ma la sostanza resta: questo Napoli è davvero formato scudetto. 52 gol fatti in 23 partite fanno una media spaventosa…

Dal canto suo però, seppur con grande sofferenza, anche la Juve vince e tiene il passo: contro il Genoa basta l’autogol di De Maio, propiziato da una bella penetrazione di Cuadrado. Finisce 1-0, e soprattutto per i bianconeri di Allegri è la vittoria consecutiva numero 13 (battuto il record di Conte nel 2013-14).

Occorre essere sinceri, però: la Juve stavolta non ha brillato, Morata e Dybala sono apparsi spuntati, e sono dovuti uscire anzitempo sia Evra (problemi intestinali) sia soprattutto Caceres (si teme un lungo stop); nel finale poi Zaza si è fatto espellere per troppa foga. Insomma, fra infortuni e squalifiche si prospetta un periodo difficile per Allegri. Se non altro, però, la Juve vince: e questo conforta, sempre e comunque.

A proposito di vittorie, tornano al successo – sia pure senza i rispettivi allenatori squalificati – sia la Fiorentina che l’Inter in chiave 3° posto. Vittoria soffertissima per la Viola, che riesce solo in pieno recupero ad avere ragione di un Carpi tutto cuore e grinta: al gol di Borja Valero al 2’ risponde Lasagna intorno all’80esimo. Poi, a tre minuti dallo scadere, la prodezza di Mauro Zarate spiana la strada al ritorno al successo dei toscani. Tre punti che arrivano come manna.

Stesso discorso per l’Inter manciniana, che torna a coltivare la sua famigerata legge dell’1-0, grazie al ritorno al gol di Icardi (lui che aveva firmato l’ultimo successo della Benamata).

A cadere a San Siro stavolta è il Chievo, in una gara completamente dominata dai nerazzurri tra primo e secondo tempo (fenomenale il portiere ospite Seculin, alla prima da titolare in Serie A e bravissimo in almeno cinque occasioni) fino all’ultimo quarto d’ora tutto di marca veneta, con i gialloblù (in biancazzurro) a mettere in costante apprensione la retroguardia interista. Alla fine però i tre punti arrivano, con sollievo di Mancini.

Vince in ottica 3° posto anche il Milan, che sbanca 0-2 Palermo e inguaia i rosanero impelagati sempre più nella lotta-salvezza: a decidere sono sempre quei due, Bacca e Niang (su rig.). Mihajlovic sta forse trovando la giusta continuità di risultati: il 3-0 di domenica nel derby può davvero trasformarsi nel momento di svolta della stagione rossonera.

Nella zona calda della classifica non succede praticamente nulla, se non per le vittorie della speranza nei rispettivi scontri diretti delle ultime due. Il Frosinone gela 1-0 il Bologna col rigore di Dionisi al 77’ (è la seconda sconfitta consecutiva al Matusa per i rossoblù emiliani) e il Verona ottiene finalmente la sua prima, incredibile vittoria stagionale, battendo in rimonta l’Atalanta 2-1 con l’acuto finale di Pazzini.

In mezzo due pareggi pieni di significato: il Torino lascia imbattuto Marassi, dove la Sampdoria va due volte in vantaggio e per due volte si fa riprendere; a Muriel e Soriano risponde sempre il Gallo Belotti che fa doppietta. Altro pareggio, ma per 1-1, fra Empoli e Udinese: i bianconeri passano con Duvan Zapata, ma vengono trafitti nel recupero dalla stoccata di Pucciarelli.

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