Napoli Serie A al San Paolo
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Serie A, 24ᴬ: Napoli e Juve vincono ancora; stop delle milanesi

Sempre più nel segno di Napoli e Juve. Le prime due della classe monopolizzano la 24ᴬ di Serie A vincendo contro le matricole Carpi e Frosinone. Male il Milan, peggio l’Inter.

Il Napoli festeggia il “Carpi diem” nella maniera migliore: gli uomini di Sarri alla fine riescono ad aver ragione della banda Castori e centrano l’ottava vittoria consecutiva.

E, record nei record, a firmarla è di nuovo lui, Gonzalo Higuain, al 71’ su rigore sacrosanto per atterramento in area di Koulibaly (uno dei migliori, nel giorno in cui tutto il San Paolo ha solidarizzato con lui dopo i buu idioti dei tifosi della Lazio): 24esima gemma del Pipita in 24 partite che lo trasformano nel re sempre più re di tutto il Golfo.

Un’altra gioia per un’altra vittoria: il modo migliore per rispondere alla contemporanea vittoria della Juventus, che con tanta fatica riesce alla fine a far valere il maggior tasso tecnico sbancando Frosinone 0-2.

Dopo un primo tempo in cui soffre e non trova spazi, salvo un lancio non sfruttato da Sturaro e la clamorosa parata di Leali in uscita su Morata, nel secondo tempo il fortino dei gialloblù cede: a suonare la carica coi colpi di cannone bianconeri ci pensano dapprima Cuadrado, ben imbeccato da Alex Sandro al 74’ per un comodo appoggio di piattone, e infine Dybala sull’ultima ripartenza al 91’ su assist del generoso Morata.

Allegri però è soddisfatto a metà: d’accordo il risultatola Juve ha appena raccolto la 14esima vittoria consecutiva, un record pazzesco anche ricordando quella di Conte del 2013-14 che chiuse a 102 punti – ma al tecnico non è andata giù la prestazione della squadra, contro un Frosinone comunque orgoglioso e di carattere.

C’è poi un’altra tegola in casa bianconera: dopo Caceres frenato dal tendine d’Achille mercoledì si è fatto male pure Chiellini, infortunio al polpaccio da valutare. Ora, sabato prossimo, allo Stadium arriva il Napoli; poi fra 10 giorni il Bayen: insomma, quest’infortunio non ci voleva proprio. Bisognerà serrare i ranghi per una quattro giorni che orienterà di sicuro la stagione bianconera.

Dietro nel frattempo le altre arrancano, paurosamente: a iniziare dall’Inter che non riesce ad approfittare del mezzo passo falso di ieri della Fiorentina e torna da Verona sponda Hellas con un punto solo, tre gol presi e tanti, tanti campanelli d’allarme.

Toni e compagni frenano i manciniani addirittura sul 3-3: e pensare che i gialloblù, dopo il vantaggio iniziale di Murillo, erano pure andati in vantaggio con i colpi di testa di Helander, Pisano e Ionita. Poi a rimettere a posto le cose ci hanno pensato Icardi e Perisic, ma solo a metà.

Quest’Inter insomma è gravemente ammalata: 9 gol subiti nelle ultime sei giornate, contro gli 11 della prima parte di campionato; tre gol presi da palla inattiva e una difesa che fa acqua ormai da tutte le parti, schermata per nulla da un Melo inguardabile e senza un’adeguata copertura del resto del centrocampo.

Insomma, Mancini è in difficoltà da tutti i punti di vista: il gioco stenta, i risultati pure e l’Inter sta finendo risucchiata in un vortice senza Champions League.

Champions da cui resta lontano per ora anche il Milan, che non riesce a fare filotto e centrare la terza vittoria in una settimana finendo solo per pareggiare contro l’Udinese: a San Siro finisce 1-1 con le reti dell’ex Armero (dopo un doppio straordinario miracolo di Donnarumma su Thereau e Kuzmanovic) e di Niang.

Mihajlovic poteva e doveva fare di più, invece i rossoneri si impantanano di nuovo nelle loro incertezze e ora rischiano di veder sfilare via la Roma, impegnata in serata in un testa-coda molto interessante contro la Sampdoria dell’amato ex Montella.

Nelle altre partite di oggi, vittoria fondamentale del Chievo che frena l’emorragia dopo tre sconfitte di fila e sbanca l’Olimpico di Torino inguaiando i granata di Ventura: al vantaggio di Benassi rispondono l’autogol di Bruno Peres e il rigore dell’ex Birsa (che segna ma non esulta).

Pari di fatto inutile ma bello da vedere fra Sassuolo e Palermo: il 2-2 firmato dai vari Vazquez, Defrel, Missiroli e Djurdjevic non serve né ai rosanero, ancora impelagati nella zona pericolosa, né ai neroverdi per cui continua la crisi d’astinenza da vittorie.

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