Una vittoria esterna che sa di Champions e il ritorno al successo di Gasperini e Di Francesco, oltre a uno 0-0 contestato. Questi i risultati del pomeriggio della 26ᴬ di Serie A.
Dopo un primo tempo avaro di gol, la Fiorentina sbanca il campo dell’Atalanta in una ripresa pazza ed emozionante: il finale recita 2-3 per la Viola, e proietta la squadra di Sousa a quota 52 in classifica, ricacciando indietro l’Inter vittoriosa ieri e tenendo a debita distanza Roma e Milan, impegnate stasera e rispettivamente contro Palermo e Napoli.
Terzo posto blindato, insomma, per la Fiorentina a segno con tre differenti marcatori: Mati Fernandez (che all’Atleti Azzurri d’Italia ha già fatto gol due anni fa), Tello (al primo gol italiano) e Nicola Kalinic, che torna a segnare due mesi dopo e sigilla la vittoria finale.
Sullo 0-2 dei viola e sull’1-3 sono arrivati i gol atalantini, a questo punto inutili, di Conti (poi espulso) e Pinilla: la Dea resta inchiodata, la Viola invece continua a macinare punti.
Ma anche in altri stadi ci si è divertiti. A cominciare dal Mapei Stadium di Reggio Emilia, dove il Sassuolo ha piegato in rimonta 3-2 l’Empoli.
Cinque gol, di cui uno – quello di Berardi per il pari degli emiliani dopo il vantaggio toscano di Zielinski – a dir poco fantascientifico, due espulsioni e tante emozioni. D’altronde erano di fronte le due provinciali più belle di questa Serie A che però si trovavano in un periodo poco brillante.
Tornano dunque al successo i neroverdi di Di Francesco (che non conoscevano il successo in casa dall’8 novembre, gara col Carpi), grazie a un Berardi super autore di un gol e di un assist per il gol numero 2 di giornata per Gregoire Defrel, esplosivo nel mettere a segno la prima doppietta in maglia neroverde.
Inutile il rigore trasformato al 70’ da Big Mac Maccarone, che va in doppia cifra ed eguaglia i gol della scorsa stagione: l’Empoli torna a casa con un’altra sconfitta, la seconda consecutiva dopo quella col Frosinone, ma resta in posizione tutto sommato tranquilla.
Chi invece vince e fa un salto avanti preziosissimo nella corsa salvezza è il Genoa, che batte 2-1 in rimonta e fra sofferenze indicibili l’Udinese nello scontro diretto di Marassi. La decide, nel male e nel bene, Mattia Perin: sua la papera che apre la strada ai bianconeri, col tiro di Ali Adnan mal controllato dal portiere pontino che insacca la sua porta.
Il Grifone va sotto, lotta ma non trova il pari prima dell’intervallo: si gioca in un’atmosfera strana, con la gradinata Nord che contesta e fischia il duo Gasperini-Preziosi e il resto dello stadio che non ci sta e controfischia.
Nella ripresa però i rossoblù trovano i gol che ribaltano tutto: Zapata tocca con la mano in area, Cerci va dal dischetto e segna il suo secondo gol consecutivo in maglia genoana. Il sorpasso arriva un quarto d’ora scarso con la botta di De Maio, la respinta di Karnezis e la pronta correzione di Laxalt.
Poi, al 90’, il rigore che saprebbe di beffa per tutto il Genoa: Di Natale va sul dischetto ma Perin stavolta fa il Perin e si supera respingendo il tiro, il pari e la paura. I rossoblù scavalcano proprio i bianconeri, oltre al Palermo e agli odiati cugini doriani.
L’unico 0-0 del pomeriggio viene fuori all’Olimpico di Torino: a farlo i granata di Ventura – contestato da uno striscione che sancisce “15-5-16: l’avVentura è finita: grazie mister” – e il Carpi di Castori. Protagonista assoluta il portiere ospite Belec, che pare tutto il parabile e respinge pure un rigore al subentrato Maxi Lopez al 77’ che salva tutto e regala ai carpigiani un punto sempre buono per smuovere la classifica.
Toro che resta invece a secco di punti importanti: la scossa attesa dopo l’exploit di Palermo non è arrivata, e il popolo granata è rimasto all’asciutto.