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La Leonessa torna a ruggire: a 36 anni, Francesca Schiavone torna a vincere un torneo del circuito wta (tre anni dopo l’ultimo, a Marrakech), e lo fa in Brasile, al Rio Open, torneo International su terra battuta che già lo scorso anno aveva sorriso ai colori italiani con la vittoria di Sara Errani.
Un traguardo impensabile fino ad un paio di settimane fa, quello raggiunto dalla tennista milanese, in evidente caduta libera per un fattore anagrafico che, in uno sport logorante come il tennis, pesa inevitabilmente. Ma eccola lì, ancora a lottare con la stessa grinta di quando aveva qualche anno in meno: pur non essendo testa di serie, partita dopo partita è riuscita a trovare il giusto smalto, fino al trionfo in finale contro la statunitense Shelby Rogers (26 62 62 in un’ora e tre quarti di gioco).
Incontenibile la gioia della giocatrice azzurra, che non si è arresa ai segni dell’età e ha tenacemente combattuto per il raggiungimento del suo obiettivo: “Questa vittoria è una splendida sorpresa“, ammette a caldo dopo il match, aggiungendo come, da questo momento in poi, sia giusto prendersi “quello che viene”.
Non è la più longeva del tennis, Francesca, dal momento che già Venus Williams, Kimiko Date-Krumm e Martina Navratilova sono state capaci di vincere in età più avanzata (quest’ultima addirittura alzò al cielo il trofeo di Wimbledon a 37 anni), ma è certamente un bel segnale di fiducia per chi ama ancora il suo lavoro. E la fiducia viene ripagata anche dalla nuova classifica wta, in cui ritorna tra le top 100 (sarà numero 94, per l’esattezza) dopo averle abbandonate un paio di mesi fa.
Per la Schiavone si tratta dell’ottavo titolo in carriera su diciotto finali disputate. Ed è il terzo titolo azzurro in questo 2016, dopo quelli Premier conquistati da Roberta Vinci a San Pietroburgo la scorsa settimana e da Sara Errani a Dubai due giorni fa. È, infine, la vittoria wta numero 71 per quanto riguarda il tennis italiano in rosa.
