Il sogno è divenuto realtà. Dopo intere stagioni a rincorrere un obiettivo che sembrava irraggiungibile, ecco la meta, all’età di 32 anni: Roberta Vinci è, per la prima volta in carriera, tra le prime dieci al mondo nel ranking wta. Il coronamento di un decennio perfetto per il tennis azzurro in rosa, tra trionfi in Fed Cup e successi individuali di quattro ragazze d’oro.
È stata per prima Flavia Pennetta nel 2009, dopo la vittoria nel Premier di Los Angeles, ad entrare nell’élite del tennis mondiale, per poi ritornarci in occasione dell’eccezionale epilogo della sua carriera (trionfo agli US Open 2015). Ha proseguito poi Francesca Schiavone, che grazie alla vittoria al Roland Garros 2010 è riuscita ad issarsi fino alla #4, posizione mai raggiunta da alcuna tennista italiana in precedenza.
È stata poi la volta della piccola Sara Errani, anch’ella capace di giungere in finale a Parigi ed entrare nelle top 10. E mancava lei, la simpaticissima ragazza tarantina, che col passare dell’età si sta regalando e ci sta regalando mille soddisfazioni. Lei nella storia mondiale di questo sport ci è entrata in occasione della semifinale di New York dello scorso settembre, quando fece fuori Serena Williams, prima di inchinarsi, a testa altissima, alla sua conterranea in finale.
Ma quel numero 11 raggiunto la settimana successiva le stava evidentemente stretto: un solo posto che andava necessariamente migliorato. Ed è stato il trionfale mese di febbraio 2016 a permetterle di realizzare il sogno: vittoria nel Premier di San Pietroburgo e, nonostante la prematura uscita in quel di Dubai, l’aggancio alla decima posizione.
Si chiude, inoltre, una dieci giorni fantastica per l’intero movimento femminile tricolore: quarantotto ore fa l’altra impresa firmata da Sara Errani, a sua volta capace di centrare un prestigioso appuntamento (Dubai, appunto); ventiquattro ore fa la Leonessa Francesca Schiavone, tornata a vincere a 36 anni al Rio Open, a tre stagioni di distanza dall’ultimo acuto.