La Lazio è la prima italiana qualificata agli ottavi di Europa League: i biancocelesti battono all’Olimpico 3-1 i turchi e avanzano. Apre Parolo, a segno poi Anderson e Klose.
Tutto ok per Pioli e compagnia, quindi: l’Europa League continua a regalare tante soddisfazioni all’Aquila capitolina, che resta imbattuta nella competizione continentale e ottiene una vittoria comunque prestigiosa contro una “semi-nobile” del Vecchio Continente, un Galatasaray ormai in crisi nera, di risultati e d’identità.
Dopo l’1-1 dell’andata, gli uomini di Stefano Pioli capitalizzano al meglio il secondo tempo giocato nettamente meglio, dopo che il primo era volato via senza occasioni pericolose da una parte e dall’altra: i tentativi di Parolo, Milinkovic e Biglia da una parte e Sneijder dall’altra non hanno impensierito i portieri Muslera (grande ex del match) e Marchetti.
La partita decolla decisamente nella ripresa, sotto il potente diluvio che bagna Roma e l’Olimpico e rovina le polveri (tra l’altro già ammuffite) dei turchi che non riescono a forzare i tempi come dovrebbero. Al 12’ Lazio vicina al vantaggio con il palo di Matri. Un minuto dopo entra Candreva e sulle fasce corre nuova linfa.
E, inevitabile, arriva il vantaggio biancoceleste: al 14’ Parolo insacca di testa su pennellata dal corner di Biglia. Due minuti dopo la Lazio esagera raddoppiando: Matri mette un traversone dalla destra e Felipe Anderson infila Muslera per il 2-0.
Il Galatasaray però ha un sussulto qualche minuto dopo: i turchi infatti accorciano con Ozketin che buca la difesa laziale e fa 2-1; il gol gela la Lazio, Pioli infila dentro Klose al posto di Matri ed è la mossa vincente. Il tedesco fa da panzer in attacco e i risultati arrivano presto: Radu crossa da sinistra per il tocco del 3-1 che Miro mette dentro con facilità (è il primo gol stagionale).
I turchi provano a rientrare in corsa, ma Marchetti è bravo a respingere su Selcuk Inan e su Podolski. Nel finale Candreva potrebbe pure arrotondare, ma non fa niente: la Lazio vince 3-1, passa il turno e per una volta sorride.