Gianni Infantino è il nuovo presidente della FIFA: l’ormai ex segretario generale dell’UEFA vince con 115 voti al secondo scrutinio. Battuto il favorito Al-Khalifa.
Il 45enne membro di punta del massimo organo del calcio europeo, svizzero di origini italiane, ha battuto dunque e un po’ a sorpresa lo sceicco del Bahrein Salman Al-Khalifa, grande favorito della vigilia.
Ci sono voluti due scrutini nella sede di Zurigo, capitale del calcio mondiale, per decretare la vittoria di Infantino, che nella seconda votazione ha ottenuto 115 voti, 11 in più della maggioranza assoluta del congresso; Al-Khalifa si è fermato a quota 88. Gli altri due candidati, il principe Alì e Jerome Champagne, si sono fermati rispettivamente a quattro e zero.
Grande sconfitto comunque è proprio il 50enne sceicco arabo, già presidente Afc e membro dell’esecutivo FIFA. Il suo programma prevedeva la riorganizzazione Fifa in una parte sportiva e in una finanziaria-commerciale.
In lizza c’era anche Ali Bin Al Hussein, 40enne principe giordano. Presidente federale della Giordania e vice-presidente Fifa, voleva allargare il numero di partecipanti ai Mondiali, arrivare fino a 1 milione di dollari l’anno per ogni federazione e dare più poteri alle federazioni.
Infine Jerome Champagne, 57 anni, è un diplomatico francese ed ex dirigente Fifa. Il suo programma prevedeva, tra le altre cose, una ridistribuzione dei fondi Fifa a favore delle federazioni più povere.
A vincere invece, come detto, è Gianni Infantino, avvocato svizzero 45enne di origini italiane, già segretario generale dell’UEFA. Questi gli obiettivi dichiarati del suo mandato quinquennale: Mondiale a 40 squadre, 5 milioni di dollari a ogni federazione ogni 4 anni, 40 milioni a ogni confederazione.
«Voglio essere il presidente di tutte e 209 le Federazioni e insieme a loro rinnovare la Fifa e costruire una nuova era» ha detto Infantino nel primo discorso da nuovo presidente FIFA.
«Il mio è stato un viaggio eccezionale in cui ho incontrato tantissime persone che meritano che la Fifa si altamente rappresentata. Noi rinnoveremo la Fifa e dobbiamo esserne orgogliosi». Un plauso infine agli altri candidati, per il «grande segno di democrazia» dimostrato durante le elezioni.
Grande sportività, insomma: ciò di cui la FIFA e il calcio mondiale hanno estremo bisogno a tutti i livelli, a iniziare dai piani alti. L’era-Infantino può dunque cominciare.