Bonucci Juventus-Inter Serie A
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Serie A, 27ᴬ: Juve, e chi ti ferma? Anche l’Inter cade al tappeto

La striscia di vittorie consecutive? No problem, se poi torni a vincere comunque. La Juve fa fuori pure l’Inter, 2-0 il finale, e momentaneamente allunga sul Napoli.

I bianconeri di Allegri riprendono la loro corsa-scudetto allo Stadium laddove l’avevano interrotta prima del mezzo passo falso di Bologna: vincendo. Due settimane fu con la squadra di Sarri, stavolta invece è con l’odiata Inter rivale di sempre e mai così in confusione di idee e di identità in questa stagione.

Altra partita magistrale dei bianconeri, mai in affanno – e con Buffon che sventa solo nel finale un tiro di Eder nello specchio – e sempre pronti a pungere con gli uomini non destinati a segnare dal 1’: ci pensano infatti nel secondo tempo Bonucci, in un’altra grande prova d’autore, e il subentrato Morata che si guadagna e poi trasforma il rigore decisivo che ribalta capre, cavoli e tavoli da terzo posto.

E probabilmente è proprio Leo il migliore in campo: mai una sbavatura in una gara perfetta e poi quel gol, di destro potente su un colpo di testa sbilenco di D’Ambrosio su punizione di Dybala.

Proprio Bonucci che in settimana si era lasciato andare a un’intervista poco prudente, giurando di voler “affossare” l’Inter: impresa riuscita, e proprio col suo piede, con la sventola che Handanovic si vede passare vicino all’orecchio senza poter fare nulla.

Poi nel finale c’è gloria pure per Alvaro, entrato dalla panchina ma in grado di ritagliarsi comunque il suo pezzo di gloria: progressione di sessanta metri palla al piede, entrata in area, contrasto con Miranda che lo stende e penalty. Lo stesso spagnolo va sul dischetto contro il mostro para-rigori Handanovic, ma lo sloveno stavolta capitola: a segnare è Morata che fa lievitare ancora di più i “gol panchinari” della Juve.

Con il quarto centro in Serie A dell’iberico, Allegri ha visto segnare il 21° gol di un subentrato nella sua gestione. Come a dire che Max, quando c’è da scegliere dalla panchina, mette cappello e giacca da prestigiatore e diventa un mago…

E poi c’è la difesa: peccato per Chiellini costretto a uscire al 36’, ma la retroguardia juventina non prende gol da otto partite consecutive (Buffon eguaglia il suo record del 2012-13, quello assoluto è del 1972 a 9). Il portierone della Nazionale batte però il record di imbattibilità personale, ora a 746’

Poco altro da raccontare, dopo una partita che vede nel primo quarto d’ora Hernanes colpire la traversa da distanza siderale, con deviazione impercettibile ma decisiva di Handa, e l’Inter ballare paurosamente sotto la pressione costante della Juve, che con Mandžukić non riesce a trovare il colpo gobbo.

Che però arriva puntuale nella ripresa, come visto. La Juve vola a +4 per una notte: domani al Napoli serviranno gli straordinari per tenerne il passo. L’Inter invece ora è paurosamente risucchiata: la 3ᴬ piazza è lontana 5 punti (7 se la Fiorentina domani dovesse vincere), il Milan invece è a solo una lunghezza di distacco. Allo Stadium stasera ha piovuto; su Mancini e i suoi la pioggia si è tramutata in diluvio.

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