Un tris per ricordare il presidente che fu e far cadere la prima in classifica: il Brescia stende e asfalta il Crotone 3-0 nell’anticipo della 31a di Serie B, in una serata aperta dal commosso ricordo del patron Corioni.
Le Rondinelle onorano così nel migliore dei modi il loro presidente storico (al timone del club lombardo dal 1992 al 2014): lutto al braccio, striscione in curva Nord, due minuti di riflessione con la colonna sonora di “C’era una volta il West” di Ennio Morricone e applausi di rispetto anche dal settore dei tifosi del Crotone.
La Brescia saluta il suo presidente nel migliore dei modi: fuoco sacro, prova di cuore, gioco vivacissimo e impegno profuso davvero ai massimi livelli. La squadra di Boscaglia gioca una delle partite migliori della stagione e spedisce al tappeto il Crotone di Juric, che resta in partita sino all’espulsione di Capezzi e poi è capitolato.
Il tris è aperto da Mazzitelli, al 35’, col tiro di controbalzo su lancio di Morosini; Cordaz è battuto e per il centrocampista è la terza marcatura in Serie B.
Nella ripresa il Brescia potrebbe da subito raddoppiare, ma Embalo spreca l’ottimo contropiede imbastito da Geijo spedendo a lato in modo clamoroso. Cinque minuti dopo la svolta del match: i calabresi restano in dieci per il doppio giallo di Capezzi, che stende Martinelli e se ne va sotto la doccia.
I lombardi ci mettono pochissimo a far valere la superiorità numerica: splendido cambio di gioco di Mazzitelli ed Embalo stavolta sfila un diagonale potente e imprendibile. Al 12’ è 2-0. Il Brescia cala il tris intorno con una giocata sublime di Morosini, che corona alla grande una bella azione condotta dal neoentrato Salifu e Geijo: destro dal limite e Crotone al tappeto.
I calabresi di Juric tornano a casa ammaccati soprattutto nel risultato, non tanto nei propri mezzi: è un incidente di percorso che tutto sommato, in un campionato così duro la Serie B, può starci. Lunedì però il Cagliari può di nuovo controscavalcarli: sfida al Sant’Elia col Perugia, ghiottissima occasione per i sardi.
Nel finale Boscaglia manda dentro Andrea Caracciolo, capitano del Brescia e pupillo vero di Corioni. L’Airone si divora il poker: sarebbe stata la vera ciliegina sulla torta bresciana, ma va bene così, il vecchio patron sarà stato contento comunque.