Roba da non credere! La Lazio, ultima reduce italiana nelle coppe europee, viene eliminata dall’Europa League e nel peggiore dei modi: incredibile tonfo casalingo 0-3 con lo Sparta Praga, uno sconquasso clamoroso.
Dopo l’1-1 dell’andata a Praga ci si aspettava un salto abbastanza agevole ai quarti di Europa League. E invece non solo la squadra di Pioli stecca paurosamente, ma naufraga ben presto: dopo nemmeno un quarto d’ora i cechi sono già sul doppio vantaggio; prima dell’intervallo arriva addirittura il tris. Insomma, mattanza ceca all’Olimpico, e contestazione pesante per il patron Lotito.
L’incubo venuto dall’Est prende presto nomi e cognomi. Fra il 10’ e il 12’ ci pensano Dockal prima e Krejci poi a far cadere il gelo sull’Olimpico, che da quel punto in poi non si rianima più (la Lazio arriva a 15 gol subiti nel primo quarto d’ora di gara, un brutto segnale che la dice lunga sull’approccio spesso non ottimale dei biancocelesti).
I capitolini ci provano con Klose prima e Mauri poi, ma è un fuoco di paglia che non mette per nulla apprensioni ai cechi, molto abbottonati in difesa. Al 44’ arriva il colpo di grazia firmato da un morbido tocco di Julis: e dall’Olimpico grandinano fischi sonorissimi verso la squadra.
Nella ripresa Pioli spara le ultime cartucce, con Felipe Anderson e Matri al posto di Mauri e Klose, ma sono pallottole a salve. La Lazio ha in mano il pallino del gioco, ma alla fine è sterile sottoporta, e si capisce presto che non c’è spazio alcuno per il miracolo.
E così anche i biancocelesti salutano, e nel peggiore dei modi, la seconda competizione europea per club. L’Italia dopo gli ottavi di finale non avrà alcuna rappresentante: non accadeva da 15 anni.