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Milano-Sanremo 2016, le dichiarazioni alla vigilia della Classicissima

Poche ore ancora e sarà Milano-Sanremo 2016: l’edizione numero 107 della Classicissima, in programma sabato 19 marzo, si presenta nuovamente ricca di incertezze. Chi succederà a John Degenkolb nell’albo d’oro? Abbiamo analizzato la lunga lista dei favoriti e, in occasione della presentazione della corsa, avvenuta al Palazzo Marino di Milano alla presenza del sindaco del capoluogo meneghino Giuliano Pisapia, tutti appaiono estremamente carichi.

Lo è in primo luogo il campione del mondo Peter Sagan, ancora alla ricerca del primo acuto in maglia iridata. Dopo il secondo posto alla Tirreno-Adriatico, lo  slovacco della Tinkoff spera di rompere l’incantesimo, centrando il successo già sfiorato qui in tre occasioni. “Mi piace questa corsa“, afferma in conferenza stampa, osservando come, secondo le sue analisi, saranno gli ultimi 30 km, quando i corridori ne avranno già affrontati 260, quelli decisivi.

Chi ha privato il talento di Zilina del Tridente è il belga Greg Van Avermaet. “La settimana scorsa è stata fantastica per me”, afferma, precisando come, ad ogni modo, solo ora comincino i suoi “grandi obiettivi”. “La Sanremo è probabilmente una delle corse più difficili da vincere – prosegue nella sua disamina l’atleta della BMC – Mi piacciono la Cipressa e il Poggio, ho un buon feeling con la corsa e vediamo come andrà”.

Alla ricerca del suo secondo sigillo alla Classica di Primavera è Fabian Cancellara, per l’ultima volta al via dal Castello Sforzesco: dopo Strade Bianche e crono conclusiva alla Tirreno, la mira sulla Sanremo, prima di dirottarsi verso Nord sulle strade in pavé. “Sarà una lotteria“, assicura lo svizzero della Trek-Segafredo a proposito delle difficoltà di interpretare la gara, aggiungendo come il suo obiettivo sia quello di “vincere, non piazzarmi“.

Infine Vincenzo Nibali, che sul podio della prima corsa monumento dell’anno ci è già finito nel 2012. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, lo Squalo della Astana fa il punto sulla Sanremo – “La corro perché è bella. Non esiste un punto decisivo, la chiave sono i corridori” – e sul suo futuro.

Da mesi, oramai, ci si interroga su quale maglia sarà indossata dal campione italiano la prossima stagione e il diretto interessato non si sbilancia: “È un discorso molto ampio che va oltre il lato economico. In primo luogo viene il gruppo. Poi conta il progetto […] La fiducia deve essere totale”. Infine una frecciata a Fabio Aru, destinato a prendere il suo pasto nei panni di leader: “Ho corso con Ivan Basso e noto la differenza: c’è un abisso. Ivan era una persona molto aperta, era difficile vederlo arrabbiato […] Era saggio. Fabio si arrabbia spesso, diventa irascibile. […] Non chiede nulla, non ti tiene in considerazione. Si fida di altre persone. Il suo punto di riferimento è Tiralongo“.

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