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Indian Wells 2016: Djokovic, dura lezione a Raonic. Vika stende Serena

Sono Novak Djokovic e Viktoria Azarenka i trionfatori del BNP Paribas Open 2016, Masters 1000/Premier Mandatory andato in scena sul cemento californiano dell’Indian Wells Garden.

Quinto titolo per Novak Djokovic: dopo aver portato a casa il primo Slam dell’anno, in Australia, eccolo farsi trovare pronto al secondo prestigioso appuntamento, riuscendo a mettere in cascina il torneo numero 62 in carriera su 88 finali disputate, il terzo in questo 2016 dopo Doha e Melbourne. E si tratta del ventisettesimo Masters 1000 per il fuoriclasse slavo, eguagliando così il record diquel Rafael Nadal che in questo torneo si è arreso in semifinale.

Troppo forte il serbo per Milos Raonic, annichilito col punteggio di 62 60. Il maggiori ricevitore del circuito maschile limita fortemente la potenza al servizio del gigante canadese, che deve attendere il quinto gioco per sbloccare il tabellino fermo sullo zero. Poi, come se non bastasse, un problema alla schiena spegne ogni velleità di vittoria da parte del tennista nordamericano, costretto a chiamare il fisioterapista e poi ad attendere l’esito di un match a senso unico.

Un peccato, per Milos, autore di un ottimo avvio in stagione (vittoria a Brisbane contro Federer e semifinale a Melbourne), ma chiamato a fare i conti con il secondo infortunio, a testimonianza della debolezza del suo fisico che potrebbe – ci si augura di no – pregiudicare la sua scalata ai vertici internazionali.

Pronostico ribaltato nella gara femminile, dove Viktoria Azarenka batte la padrona di casa Serena Williams e conquista Indian Wells per la seconda volta. La ventiseienne bielorussa, numero 15 wta, impiega un’ora e mezza per sconfiggere, col punteggio di 64 64, la più quotata avversaria: titolo numero 19 in carriera, il secondo stagionale dopo Brisbane. Fallisce il tris la statunitense, arrivata qui in finale 15 anni dopo quella vinta contro Kim Clijster (nell’occasione fu doppietta, dopo la vittoria nel 1999).

Con questa vittoria l’atleta europea torna nella top 10 mondiale, al numero otto precisamente, ma sogna di poter scalzare, nel giro di qualche mese, chi la precede, per raggiungere quel podio già occupato in passato.

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