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Portland 2016, 4^ giornata: delude Alessia Trost, non sbaglia Dibaba

Non arriva il secondo acuto azzurro nel corso della 4^ giornata dei Campionati Mondiali indoor di Atletica leggera di Portland 2016. Dopo l’oro di Gianmarco Tamberi nel salto in alto, nella stessa gara, al femminile, dobbiamo fare i conti con la delusione di Alessia Trost.

La saltatrice friulana chiude la sua finale al settimo posto, fermandosi alla quota di 1.93 metri e fallendo i tre tentativi a quella successiva. Ad aggiudicarsi la medaglia d’oro è la giovanissima atleta di casa Vashti Cunningham, capace di saltare 1.96 metri al primo tentativo: per lei titolo iridato a soli 18 anni. Argento per la veterana spagnola Ruth Beitia, bronzo alla polacca Kamila Licwinko, entrambe capaci di saltare la stessa misura della vincitrice, ma con più errori.

Delusione francese nei 60 hs uomini, dove la forte coppia transalpina formata da Pascal Martinot-Lagarde e Dimitri Bascou deve accontentarsi del secondo e terzo posto, beffata dal giamaicano Omar McLeod, primo col tempo di 7″41.

Di ottimo livello la gara del salto in lungo uomini, dove ben sei atleti riescono a superare la misura di 8 metri: a spuntarla è il padrone di casa Larquis Dendy con 8.26, un solo centimetro più in là dell’australiano Fabrice Lapierre (record d’Oceania). Terzo il cinese Changzhou Wang con 8.21 metri.

Oro Burundi negli 800 metri donne: prima sul traguardo è Francine Niyonsaba, autrice di un grande forcing sin da metà gara e capace di chiudere col tempo di 2’00″01. Deve accontentarsi dell’argento la statunitense Ajee Wilson, mentre il bronzo va alla keniana Margaret Wambui.

Stati Uniti primi nei 1500 uomini: Matthew Centrowitz è medaglia d’oro grazie ad un portentoso rush finale, che gli permette di lasciarsi alle spalle il neozelandese Nicholas Willis. Terzo è il ceco Jakob Holusa.

Nella più lunga gara indoor, i 3000 metri, è dominio Etiopia: a vincere è la favoritissima Genzebe Dibaba, prima in 8’47”43 davanti alla connazionale Meseret Defar e alla statunitense Shannon Rowbury, pronostico rispettato in pieno. Stessa gara, ma al maschile, e stessa nazione a trionfare: l’etiope Yomif Kejelcha trionfa in 7’57″21 davanti all’atleta a stelle e strisce Ryan Hill, che batte allo sprint il keniano Augustin Kiprono Choge, bronzo. 

Le staffette, infine sono appannaggio degli Stati Uniti: le donne si impongono in 3’26”38 davanti a Polonia e Romania; gli uomini vincono in 3’02”45 davanti a Bahamas su Trinidad&Tobago.

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