Domani a Udine Nazionale al primo esame di avvicinamento a Euro 2016: la sfida alla Spagna è la prima di un periodo a cavallo di Pasqua molto intenso per il ct Conte, alle prese con tanti dubbi.
In primis le difficoltà del centrocampo, orfano di Andrea Pirlo e di Daniele De Rossi: il primo ormai impegnato a spada tratta nella sua avventura americana, il secondo alle prese con difficoltà fisiche non indifferenti.
Per tali motivi Conte si è visto “costretto” a richiamare in Nazionale due che l’azzurro l’hanno vestito fino agli sfortunati Mondiali brasiliani: Riccardo Montolivo e Thiago Motta. Il milanista, 31enne e 61 presenze in Nazionale, offre comunque un buon bagaglio di esperienza e la giusta duttilità tecnica che può sempre risultare utile in un torneo così importante come l’europeo.
Thiago invece, ex Inter e attuale mediano del Psg, non veste la maglia italiana dal famoso Italia-Uruguay di quasi due anni fa che decretò l’eliminazione dell’Italia allora di Prandelli dal Mondiale. Da quel momento in poi l’italo-brasiliano non è più tornato a Coverciano. Ora però, complice la carenza in mediana e anche una stagione comunque positiva, ecco che Motta potrebbe improvvisamente rientrare nei ranghi.
Chi è pronto invece dal canto suo a giocare il ruolo da outsider è l’altro oriundo del centrocampo: quel Jorginho che quest’anno sembra essersi finalmente ambientato a Napoli garantendo tanto lavoro oscuro e buona qualità in regia. Dalla sua c’è l’età, non tanto la versatilità tattica. Bisognerà vedere.
Gli altri dubbi del ct Conte però riguardano il reparto finora più pericolosamente abulico: l’attacco. Nonostante l’exploit di El Shaarawy, riesploso a Roma dopo un paio di anni di calvario, non si intravede una punta centrale o una seconda punta di valore che possa garantire al contempo gol e assist.
Eder sembra essersi arenato da quando ha cambiato casacca: zero gol da quando è all’Inter e fiducia vertiginosamente calata sul suo nome. Simone Zaza sembra il nome giusto, anche se il suo scarso impiego con la Juve lo fanno apparire un’incognita.
Gli unici centravanti di sfondamento restano i pur positivi Graziano Pellé e Ciro Immobile, e la speranza è che da qui a fine stagione garantiscano tenore e prolificità; tutti gli altri, da Bonaventura a Candreva all’esordiente Bernardeschi, sono ottime frecce da scagliare sulle fasce ma dovranno affrontare la scrematura decisiva per entrare nella lista in partenza verso la Francia.
I due prossimi impegni contro Spagna e Germania suonano per loro come una chiamata senza ritorno: ad Antonio Conte le giuste valutazioni.