Perde pezzi giorno dopo giorno, il Miami Open 2016, Masters 1000/Premier Mandatory di scena sul cemento di Key Biscayne, in Florida. Dopo il farfait di Roger Federer, il ritiro di Rafael Nadal e il Ko di Stanislas Wawrinka, abbandonano la competizione anche Andy Murray nel tabellone maschile e Serena Williams in quello femminile.
Andy Murray, dunque. Dopo un non positivo Indian Wells, lo scozzese, numero due del seeding, fatica ancora a carburare in questa primavera ed è costretto ad arrendersi a Grigor Dimitrov per 67 64 63. Un torneo che pure ama, quello della Florida, avendolo già vinto due volte ed avendo raggiunto altrettante finali (tra cui quella dello scorso anno). Ma stavolta le cose vanno ben diversamente e i 50 errori gratuiti commessi durante il match permettono al bulgaro di tornare a battere un top ten esattamente un anno dopo l’ultima volta.
Se il numero uno del tabellone, Novak Djokovic, passeggia letteralmente in questi primi turni giocati, chi appare piuttosto brillante è anche Kei Nishikori, che vola agli ottavi battendo con un doppio 62 l’ucraino Alexander Dolgopolov. Al prossimo turno il nipponico non si troverà di fronte Jo-Wilfried Tsonga: anche per il francese è semaforo rosso dopo la sconfitta patita per mano dello spagnolo Roberto Bautista Agut. Ok Milos Raonic (eliminato Jack Sock) e Nick Kyrgios (Ko Tim Smyczek).
Il tabellone femminile vede cadere in un colpo solo le prime due teste di serie: si tratta di Serena Williams e Agnieska Radwanska, che finiscono al tappeto sotto i colpi di Svetlana Kuznetsova e Timea Bacszinsky. “Solo un incidente di percorso, non posso vincere sempre”, commenta dopo il match Serena, vincitrice del torneo ben otto volte. Eccessivamente fallosa, la statunitense, autrice di 50 errori e 8 doppi falli, a causa dei quali la veterana russa trova coraggio per piegare la più quotata avversaria.
Chi procede spedita è Viktoria Azarenka, vincitrice una settimana fa a Indian Wells, che stacca il pass per i quarti battendo la spagnola Garbine Muguruza. Ok anche Angelique Kerber, che tuttavia impiega oltre due ore per avere la meglio dell’ungherese Timea Babos.
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