Un passo indietro, anzi quattro per la Nazionale di Antonio Conte: gli azzurri finiscono accoppati 4-1 dalla Germania, che torna a batterci 20 anni dopo. C’è pochissimo da salvare; e ora incombe davvero Euro 2016.
In vista del torneo continentale di giugno le certezze azzurre cominciano a vacillare. Conte raccoglie la quarta partita senza vittorie (dopo la sconfitta col Belgio e i due pareggi contro Romania e Spagna) e soprattutto vede la sua Nazionale nella sua veste peggiore: è la pagina più nera della sua gestione. E il fatto che arrivi a un paio di mesi dalle convocazioni suona come un segnale di pericolo imminente.
D’accordo, si era al cospetto dei campioni del Mondo – che hanno dimostrato nuovamente come si diventa grandi… – eppure la truppa azzurra era sbarcata in Baviera con ben altre ambizioni. Tipo quella di replicare, e magari migliorare, la bella offerta giovedì con la Spagna.
Nulla da fare invece: l’Italia vista all’opera all’Allianz ha perso in meno di una settimana le certezze acquisite: Bernardeschi è sembrato molto acerbo rispetto a Candreva; Zaza volitivo ma solo a sprazzi; Insigne irretito dalla rocciosa difesa tedesca; il centrocampo, soprattutto con la coppia Thiago Motta-Montolivo incapace di proteggere la difesa e controllare gli inserimenti sempre ficcanti dei tedeschi.
L’Italia ha retto fino all’1-0, firmato da un destro chirurgico di Toni Kroos; poi la partita si è spaccata con tanti saluti agli azzurri: il tridente Müller-Götze-Draxler a lungo ha fatto quel che ha voluto, trovando poi il raddoppio con l’Mvp della finale Mondiale di Brasile 2014 su indecisione reciproca fra Darmian e Florenzi.
Peccato anche per l’inizio di ripresa, in cui almeno gli azzurri avevano dato qualche segno di vita dopo la strigliata di Conte negli spogliatoi; alla prima accelerata la Germania è passata di nuovo, col contropiede imbastito da Draxler (infortunio muscolare per Bonucci che provava a tenerlo: il difensore juventino ora rischia) e chiuso da Hector, uno dei migliori della comitiva di Joachin Löw.
Neppure l’ingresso dei vari De Silvestri, Ranocchia, Parolo, El Shaarawy e Okaka ha sovvertito alcunché; i tedeschi hanno risposto con l’entrata in campo di un certo Marco Reus. Come a voler sottolineare il divario tecnico fra loro e noi…
Prima della fine, c’è stato il tempo anche per vedere l’altro esterno, Rudy, involarsi a rete e volare toccato da Buffon: rigore e trasformazione impeccabile di Özil. Italia al tappeto, nonostante il sussulto firmato da El Shaarawy, che ha provato a rendere meno amaro una serata comunque deludente per gli azzurri.
Che ora non hanno neppure il tempo per risalire la china: le amichevoli prima dell’Europeo sono finite; restano appena due test fra maggio e giugno con Scozia e Finlandia. In mezzo resta il campionato: Conte a questo punto dovrà attingere a nuove idee firmate Serie A per trarre il bandolo di una matassa che, all’improvviso, si è fatta ingarbugliatissima. E va dipanata al più presto: visto che Euro 2016 incombe.