Juve, il quinto scudetto è vicinissimo: dopo la rimonta di San Siro al Milan, i bianconeri sono ormai a un passo dal quinto tricolore di fila. Diavolo volitivo, Signora di giustezza: Allegri e i suoi si preparano a brindare.
È stata, è bene dirlo, una Juve non brillantissima: andata sotto e in sofferenza contro i rossoneri, stavolta volitivi sin dall’approccio, la Vecchia Signora ha avuto però la forza – e la classe – per ribaltare tutto, nel nome dei campioni di cui è piena.
Su tutti uno strepitoso Gigi Buffon, che ha tenuto in piedi la baracca quando sembrava già crollare: due, tre, quattro interventi pazzeschi e mostruosi, specie quelli su Balotelli prima su punizione e poi su correzione in tap-in. Un capitano così gli altri, in giro per l’Europa, se lo sognano.
Ma la Juve non è stato solo lui: innaMorata di un giocatore, lo spagnolo ex Real, il cui futuro ancora non è chiaro ma che, quando è in palla, fa segnare ed essere decisivo. Suo l’assist per il pareggio quasi immediato di Mario Mandzukic: astinenza finita per il croato, col secondo gol consecutivo e il ricordo di Monaco di Baviera ormai pallido.
E infine lui, Paul Pogba: uno che, una volta tanto, si carica sulle spalle la squadra e la porta via, sulla strada dello scudetto, con la zampata di fortuna ma anche di giustezza che spezza le reni al Milan e lo manda in gattabuia.
È stato comunque un Diavolo positivo, capace di spaventare la Juve specie nel primo tempo; il collasso del secondo tempo, dopo il raddoppio bianconero, è tutto sommato nella logica delle cose di una stagione disgraziata. L’Europa ormai è un miraggio; il capitolo 3 della ricostruzione segna un altro fallimento; l’anno prossimo bisognerà inventarsi qualcos’altro. Capendo, innanzitutto, se Mihajlovic rimarrà oppure no.