Tutto cambiato in 24 ore: il Milan ha esonerato Sinisa Mihajlovic e chiamato al suo posto Cristian Brocchi, fedelissimo di Berlusconi. Il nuovo allenatore è già al lavoro. Alla fine il patron vince sempre: premiata la sua volontà.
È bastata una telefonata, alquanto cordiale, fra l’a.d. Galliani e il tecnico serbo per far finire il matrimonio fra il tecnico serbo e i colori rossoneri. Subito dopo è arrivato il comunicato ufficiale della società rossonera, contestualmente all’annuncio dell’arrivo di Brocchi sulla panchina del Milan sino a fine stagione:
«AC Milan comunica l’esonero del Signor Sinisa Mihajlovic dall’incarico di allenatore. Al Signor Mihajlovic vanno i più sentiti ringraziamenti per l’attività fin qui svolta con impegno e correttezza. La conduzione tecnica della Squadra è affidata, fino al termine dell’attuale stagione, al Signor Cristian Brocchi al quale AC Milan rivolge i più cordiali auguri di buon lavoro».
Un fulmine nel cielo grigio, quello piombato a Milanello: Brocchi fra le altre cose è entrato nel centro sportivo da un’entrata secondaria, e senza alcun tifoso ad aspettarlo.
Che qualcosa però fosse cambiato lo si era intuito già da ieri, quando le prime indiscrezioni avevano parlato di una cena ad Arcore fra Berlusconi, Brocchi e Galliani. Poi l’accelerazione degli eventi ha portato al cambio repentino di panchina, con Brocchi che lascia il suo posto da allenatore della Primavera e già adesso si prepara a dirigere il primo allenatore da mister del Milan.
Tutto incredibile perché appena un paio di settimane fa Mihajlovic aveva incassato il beneplacet di Berlusconi, che lo aveva rassicurato sul futuro giurando che la panchina rossonera sarebbe stata ancora sua in caso di trionfo in Coppa Italia.
E invece ora, dopo 37 partite e una finale di Coppa nazionale conquistata dopo anni di assenza, Mihajlovic è costretto a lasciare: fatali le ultime 5 partite senza vittorie e i due k.o. contro Atalanta e Juve (subiti fra l’altro in rimonta).
Ora il nuovo cambio di rotta: premiata la linea berlusconiana, con Brocchi che già l’anno scorso fu accostato alla panchina del Milan resa vacante dall’esonero di Inzaghi. Ora tutto cambia di nuovo: chissà se per cambiare davvero…