A Verona c’è una squadra che vince eroicamente, ma va in Serie B (ed è l’Hellas) e un’altra che si fa fregare proprio al 95’ risprofondando in una crisi senza fine: ed è il Milan di Brocchi, che a dieci giorni dall’arrivo è già pronto a dichiararsi fallito. Il Carpi invece va a gonfissime vele: cade anche l’Empoli, la permanenza in Serie A non è più un miraggio.
Si diceva dunque del Milan, che torna dal Veneto non solo senza aver dato la svolta, ma vedendo ulteriormente ingigantiti i dubbi atroci sul proprio destino.
A nulla serve un primo tempo più ordinato e compatto: il gol di Jeremy Menez (primo del francese in questo campionato) su ribattuta è solo un’illusione. Nella ripresa Pazzini su rigore conferma che la legge dell’ex, contro i rossoneri, vale come una sentenza, e Siligardi all’ultimo secondo certifica il nuovo disastro per il Diavolo.
Ribadito dunque il grottesco atteggiamento del Milan, con prestazioni irriguardose contro le piccole del torneo. Anche il 6° posto, ora, vacilla, sotto i colpi del Sassuolo che ora è distante appena un punto: anche il posto per i preliminari di Europa League, dunque, potrebbe sfuggire alla fine. A Brocchi toccherà inventarsi qualcosa.
Chi invece prosegue e continua a perseguire l’obiettivo di tutta una stagione è il Carpi: la banda-Castori conferma di essere in ottima forma e, dopo aver trafitto 4-1 il Genoa a domicilio, manda in fumo anche i piani di tranquillità dell’Empoli.
A decidere il match, giocato fra l’altro in superiorità numerica per l’espulsione del “toscano” Mchedlidze, ci pensa nella ripresa Kevin Lasagna: il gol ricaccia indietro di tre punti il Palermo e lascia intatte le speranze salvezza della matricola carpigiana. Che ora domenica avrà l’impegno in casa della Juve: per la salvezza è ancora lunga, ma non impossibile.