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Valentina Vezzali. Foto: federscherma.it

Mondiali fioretto a squadre 2016: Italia si inchina alla Russia. Vezzali chiude carriera

Abituati a continui trionfi, una medaglia d’argento in un Campionato Mondiale a squadre può sembrare una delusione per il fioretto femminile: in quel di Rio de Janeiro, dove tra tre mesi si terranno i Giochi Olimpici senza questa specialità per via dell’assurdo meccanismo delle rotazioni, il Dream Team si arrende in finale alla Russia, avversaria di mille battaglie, col punteggio di 45-39.

La finale più attesa, alla Carioca Arena 3, quella tra le due nazionali che dominano in lungo e in largo questa disciplina da anni e ancora protagoniste, l’una di fronte all’altra, avendo battuto nei turni precedenti tutte le altre contendenti. L’Italia, nella fattispecie, composta da Valentina Vezzali, Elisa di Francisca, Arianna Errigo, Martina Batini, supera brillantemente la Cina per 45-18 ai quarti di finale e la Francia per 45-36 in semifinale. Le ragazze dell’est, invece, hanno la meglio di Ungheria (45-31) e Corea del Sud (43-38).

L’ultimo atto, poi, sorride alle nostre avversarie, che esultano quindi per la medaglia d’oro. Ma anche l’Italia ha da festeggiare: l’ultima gara in carriera di Valentina Vezzali merita sicuramente la giusta attenzione, trattandosi della più grande campionessa olimpica che lo sport azzurro ricordi.

Non riuscita a qualificarsi per le Olimpiadi di Rio 2016, la jesina ha deciso di chiudere qui la sua lunga attività agonistica che tante gioie ha regalato a se stessa e a tutti gli appassionati. Il suo palmares è enorme e merita di essere menzionato: 3 ori olimpici individuali e 3 a squadre; 6 ori mondiali individuali e 10 a squadre; 11 Coppe del Mondo e 79 vittorie di tappa; 5 titoli europei individuali e 8 a squadre.

È per questo che, nonostante tutto, l’argento del Dream Team, che proprio lei ha contribuito a rendere tale, per una volta passa in secondo piano di fronte ad una campionessa senza tempo, che merita di essere ringraziata per ciò che ha saputo trasmettere attraverso lo sport. “Non è un tramonto, ma l’alba di nuove sfide”, commenta tra un tripudio di applausi.

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