Leicester campione d'Inghilterra

Premier League, Leicester campione: una storia fuori dal comune!

La storia è servita: il Leicester vince per la prima volta nella sua storia lunghissima la Premier League; lo fa col favore del Chelsea, che rimonta sul 2-2 il Tottenham consentendo alle Foxes di mettersi in tasca lo scudetto. Tutti pazzi per la squadra di Ranieri, diventata simbolo di un calcio modello, capace di trasformare una provinciale britannica nel fenomeno del momento.

Tutti pazzi per King Claudio e la sua banda scalmanata che con ardore e sacrificio è entrata ufficialmente nella storia del calcio mondiale e non solo: nella piccola cittadina del Leicestershire il sindaco ha già pensato di intitolare in vita una via al condottiero italiano nato a Testaccio, diventato lì molto più d’un eroe; d’altronde, con un presidente thailandese dal nome impronunciabile – Srivaddhanaprabha – che fuori dallo stadio fa regalare birra e gadget ai tifosi della sua squadra, c’è evidentemente qualcosa che non va in tutto questo.

Nel senso che il miracolo-Leicester ha davvero contorni e suggestioni di una favola: nata in fondo alla provincia calciofila dell’Inghilterra, e da lì assurta a livelli di gloria impareggiabile in tutta Europa e anche fuori.

Il 2-2 del Tottenham col Chelsea di ieri (arrivato proprio grazie a quei Blues che hanno sempre stimato il tecnico romano) ha fatto il pari con l’1-1 di domenica conquistato dalle Foxes domenica a Old Trafford con lo United. Ed è giunto alla fine di una stagione straordinaria, fatta di vittorie massacranti, di entusiasmo sempre più crescente e con l’esplosione tutta legittima del popolo del Leicester.

Una storia incredibile, partita con l’arrivo del patron thailandese – quello dal nome impronunciabile – e con la salvezza del tutto insperata conquistata a suon di vittorie grazie all’allora tecnico Pearson. Poi il tecnico inglese fu costretto a lasciare; la scelta cadde su Claudio Ranieri.

Il tecnico di Testaccio arrivava dopo un’esperienza da c.t. della Grecia tutt’altro che positiva. I bookmakers a inizio anno si scatenarono: Ranieri giocato come primo tecnico a saltare in stagione e Leicester vincente della Premier dato addirittura 5000 a 1. Una scommessa incredibile da fare, a inizio stagione.

Poi si cominciò: 4-2 al Sunderland, 1-2 in casa del West Ham e 1-1 con quelli che saranno, alla fine, gli avversari per il titolo ossia il Tottenham. Chi pensava che dopo il 2-5 patito in casa con l’Arsenal il Leicester si sarebbe sgonfiato, si sbagliava di grosso.

Da allora un filotto strepitoso fra ottobre e dicembre, compreso quel 2-1 prima di Natale al Chelsea che è costato la panchina all’eterno rivale di Ranieri, quel Mourinho che solo dopo aver perduto la faccia contro di lui ha cominciato a rivalutarlo in senso positivo.

Dopo il 2-3 a Goodison Park con l’Everton il Leicester è andato al primo posto. E c’è rimasto, fino alla fine, nonostante tutto, nonostante il poco blasone e lo scetticismo degli avversari (e la nascente, crescente simpatia piovuta da ogni parte di Inghilterra e non solo.

Le Foxes hanno fatto fuori squadroni molto più attrezzati per vincere queste e altre Premier League: dal Tottenham, battuto 0-1 a gennaio a White Hart Lane; al Liverpool, 2-0 con la doppietta pazzesca del loro giocatore più rappresentativo, quel Jamie Vardy che ha fatto innamorare di sé e del bel calcio tutto il pianeta calciofilo; al Manchester City, matato 1-3 a domicilio con la doppietta del difensore Huth (quello che fregò il Tottenham) e il sigillo dell’altro “gemello del gol” Riyad Mahrez.

Solo l’Arsenal ha provato a frapporsi con una nuova vittoria, 2-1, allo strapotere scanzonato e felice della matricoletta venuta dalla provincia, ma non è servito. Ranieri e i suoi hanno tenuto dritta la barra vincendole praticamente tutte e dimostrando una solidità fuori dal comune per una squadra che, plasmata per raggiungere una comoda salvezza, ha sconvolto e ribaltato tutto finendo il campionato davanti a tutti.

Grazie al “suo” Chelsea, Ranieri ha potuto festeggiare con due partite d’anticipo quello che era nell’aria già da tempo: la degna conclusione di una storia che sarà scritta sugli annali. Quella del piccolo Leicester che vinse per la prima volta la Premier League, in mezzo agli squadroni milionari, solo con costanza, cattiveria e tanto tanto entusiasmo.

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