Dal Barcellona al Real Madrid fino all’Atletico il campionato è uno; per le altre restano le briciole. La Liga ha chiuso i battenti vedendo il nuovo trionfo in blaugrana, l’ottavo negli ultimi dodici anni, e il duello rinfocolato nel finale grazie ai blancos, cui non è bastato uno strepitoso CR7. Hanno vinto entrambe, nell’ultimo turno, come l’Atletico: alle due di Madrid però resta la finale di Champions fra due settimane.
Un dessert gustosissimo tutto nel finale di una stagione comunque magica, con il Barcellona predestinato a vincere la Liga dall’inizio e costrettovi ancora di più dopo la seconda eliminazione in tre anni patita proprio contro il Cholo Simeone. I catalani di Luis Enrique però, nonostante i patemi di aprile, hanno assolto il loro compito.
Tutto secondo copione anche col Granada, grazie alla doppietta del Pichichi ufficiale di quest’edizione della Primera Division: Luis Suarez. Quaranta gol, qua-ran-ta, i gol messi a segni quest’anno dal Pistolero uruguaiano guarito da ogni male comportamentale e divenuto senz’ombra di dubbio, con Messi e Neymar, la punta aliena di un attacco extraterrestre.
L’argentino e il brasiliano, comunque, si sono dati da fare: 26 gol la Pulce, 24 l’ex stellina del Santos. In tutto fanno 90 gol. In tre. Fate vobis.
Nessun patema d’animo dunque per Iniesta e soci, che hanno vinto la 24esima Liga della storia del club blaugrana: un obiettivo categorico che non poteva non essere conquistato segnando la bellezza di 112 gol in 38 partite (quasi 3 pro gara) e subendone 29.
Il Real rimane apparentemente il grande sconfitto: sia perché, con un altro allenatore al posto di Benitez dall’inizio della stagione, le cose sarebbero andate diversamente – pensano alla Casa Blanca; e sia perché la rivalità fra le due squadre ormai non conosce confini.
A nulla è valso lo 0-2 di La Coruña, firmato – ma guarda un po’ ancora una volta – da Cristiano Ronaldo che si è “fermato solamente” a 35 gol nella classifica marcatori. Portoghese in forma fenomenale, nelle ultime settimane: la sensazione che, con uno così, per Zidane la finale Champions del 28 non sia affatto un miraggio.
Il Madrid saluta la Liga dopo aver segnato pure più del Barcellona: 120 gol (da segnalare comunque il contributo di Benzema, 24 reti, e Bale, 19), subendo 5 gol in più.
Dietro l’Atletico ha provato a guastare la festa a entrambe, finendo scottato dopo una lunghissima rincorsa proprio lo scorso sabato contro il Levante.
L’altra faccia della capitale spagnola, però, guarda con fierezza a quanto ottenuto: 63 gol sono da media europea dietro le due squadre cannibali, ma i 18 gol appena incassati dai colchoneros stanno tutti a significare la filosofia di gioco cholista basata soprattutto su una difesa estrema della porta.
Griezmann di quei 63 ne ha messi a segno 24, entrando in tante altre reti: la prospettiva per il giovane Petit Diable francese è enorme.
Dietro, il campionato dei normali se l’aggiudica il Villarreal di Marcelino, quarto alla fine e stupendo semifinalista anche in Europa League; seguono Athletic Club e Celta Vigo. Ma se i baschi sono sicuri della fase a gironi, i galiziani dovranno aspettare l’esito della finale di Coppa del Re Barcellona-Siviglia: se la squadra di Unai Emery domenica prossima perderà, per la squadra del Balaidos si apriranno le porte dirette dell’Europa League, altrimenti due turni preliminari.
Stesso discorso proprio per lo stesso Siviglia, che però ha una chance in più: vincendo, per la terza volta, l’Europa League, i sivigliani andrebbero diretti in Champions League.
In fondo invece retrocedono Levante, Rayo Vallecano e Getafe, mentre lo Sporting Gijon si conferma squadra di prima serie.