Leicester, Arsenal, Tottenham: sono loro le prime tre della classe della Premier League 2015/16. Un pazzo, folle campionato, quello inglese di quest’anno, con le matricole Foxes arrivate a vincerlo in un trionfo che è già entrato nel cuore di una generazione intera. Dietro il vuoto aperto dai Manchester e dal Chelsea è stato colmato da una buona metà di Londra.
Sul Leicester targato-Ranieri nelle scorse settimane si è detto tutto e il contrario di tutto: un campionato dominato a suon di gol, ostinazione e sorprese, con la squadra divenuta beniamina del popolo calciofilo di tutto il mondo, che ha seguito la sua epopea sui campi d’Inghilterra con un entusiasmo senza pari scoppiato al Victoria Park e dintorni in quel lunedì di due settimane fa.
La Favola, il Miracolo, l’Impresa: il Leicester ha sconvolto tutto, spiazzato tutti, crescendo e ingigantendo il suo piccolo, e scomodo, nome giornata dopo giornata e partita dopo partita. Ora, per Vardy, Mahrez e soci (ammesso che restino) l’anno prossimo il sogno si chiamerà Champions League: e chissà che la valanga delle Volpi non sfondi anche in Europa.
In quella che conta ci sono arrivati anche Arsenal e Tottenham, al termine degli ultimi 90’: fatale agli Spurs lo scherzetto orchestrato dal già retrocesso Newcastle. I bianconeri di Rafa Benitez, che nonostante la discesa nel The Championship dovrebbe rimanere forte dell’appoggio dei tifosi, hanno condannato la squadra di Pochettino al terzo posto finale con un roboante 5-1.
Al secondo, giocoforza, ci sono finiti i Gunners di Wenger, 4-0 al fanalino Aston Villa grazie anche a un super Giroud e altro pass per la Champions staccato con grande merito.
Stupisce comunque il mezzo flop della Manchester pallonara: il City ha chiuso 4° – con 66 punti, quota più bassa dell’era Mansour – ma nonostante questo ai Citizens la stagione può dirsi comunque mediamente positiva almeno fuori patria, con la prima storica partecipazione a una semifinale di Champions. In cui spera di poter tornare l’anno prossimo, migliorandosi chissà: con l’arrivo di Pep Guardiola al posto del partente Manuel Pellegrini.
L’altra parte di Manchester invece piange ancora: fuori dalla Champions per la seconda volta in tre stagioni. Solo vincendo con 19 gol di scarto contro il Bournemouth nel recupero di domani, i Red Devils di Van Gaal riuscirebbero a passare avanti ai rivali cittadini. E francamente non sembra una cosa fattibile. Per Rooney e compagni sarà dunque ancora una volta Europa League.
Quella dove va con certezza il Southampton: i Saints finiscono quinti, addirittura davanti allo United per la migliore differenza reti (+18 contro +12). Aspetta invece l’esito della finale di FA Cup il West Ham: se il Manchester rosso dovesse vincere, per gli Hammers si aprirebbero le porte dei preliminari di Europa League.
Fuori dall’Europa – in attesa della finale di Europa League contro il Siviglia di mercoledì – è il Liverpool: con una vittoria però i Reds andrebbero a infoltire la colonia inglese in Champions.
Capitolo retrocessioni: scendono di categoria il già ricordato Newcastle, il Norwich City e l’Aston Villa.
Capocannonieri: vince la classifica Harry Kane con 25 gol, segue Jamie Vardy con 24. L’Inghilterra avrà a disposizione due ottime bocche di fuoco al prossimo Europeo: fallire con loro sarebbe davvero uno spreco.