Neppure il tempo di godersi la meritata qualificazione al torneo di volley femminile di Rio 2016, che le ragazze di Italvolley cominciano a deglutire: il girone olimpico sarà davvero di acciaio. Ci toccano Usa, Cina, Olanda e Serbia, oltre al Portorico. Servirà davvero un’impresa biblica per prendersi i quarti.
Di peggio non poteva andare alle azzurre di Bonitta, eppure non si può certo maledire la fortuna: a penalizzare l’Italia della pallavolo al femminile infatti è stata la classifica internazionale, quella in cui Italvolley si è vista relegata addirittura all’8° posto, per colpa di due Europei molto mediocri e della mancata partecipazione all’ultima Coppa del Mondo.
Ecco dunque che Del Core e compagne si ritroveranno nello stesso raggruppamento degli USA Campioni del Mondo in carica, della Cina fresca vincitrice della Coppa del Mondo, della bestia nera Olanda (tre k.o. consecutivi delle azzurre contro le Oranjes di Guidetti negli ultimi 3 precedenti, torneo di Tokyo compreso) e della sorprendente Serbia seconda in Coppa del Mondo.
L’unica sparring-partner Italvolley potrebbe trovarla nel modesto Portorico; poi, è sempre vero che in un’Olimpiade può succedere di tutto, ma di certo al Maracanazinho la Nazionale di Marco Bonitta si ritroverà davanti una montagna grande così a separarla dalla quarta partecipazione consecutiva ai quarti di un’Olimpiade.
Anche perché al momento la nostra Nazionale sembra ancora acerba, visto che la rivoluzione aperta a metà dello scorso anno sta cominciando solo ora a dare i propri frutti; il gap con le big del circuito internazionale (USA di Kiraly in testa) al momento sembra incolmabile.
Lo spauracchio olandese e il temibile colosso rappresentato dalla Cina rischiano di mettersi (e andare) di traverso al gruppo azzurro, capitanato dall’esperta Del Core ma che annovera anche ragazze alla loro prima partecipazione olimpica.
Insomma, qualche timore reverenziale nella truppa azzurra comincia a esserci. Ma si sa che, quando arrivano le ambizioni a Cinque Cerchi, può sempre davvero succedere di tutto.