Gol, spettacolo, una rimonta insperata nei tempi regolamentari e un gol che fa scendere il gelo sul San Nicola: Bari-Novara finisce con uno scoppiettante e coronarico 3-4; i gaudenziani tornano dalla Puglia con la certezza di continuare la loro corsa playoff (il prossimo passo si chiama Pescara). Per i galletti di Camplone è di nuovo notte fonda: il prossimo sarà un altro anno di purgatorio.
Crolla dunque per l’ennesima volta il sogno barese di risalire nella massima serie. Crolla sotto i colpi di un Novara straordinario, capace prima di scappare via con un indemoniato Gonzalez (strepitosa doppietta a cavallo dei due tempi) poi di farsi riacciuffare prima del finale sul 3-3 e poi bravissimo nel resistere in dieci – per l’espulsione di Dickmann – e trovare il gol incredibile con Galabinov.
L’argentino made in Novara – 32 anni e non sentirli – si rivela l’asso nella manica di Baroni, che grazie al suo Speedy era andato al riposo sullo 0-2. Nella ripresa la terza perla con un gran sinistro al volo: la classe non è acqua.
Il Bari, c’è da dirlo, è stato anche sfortunato nella prima frazione, per gli infortuni occorsi al difensore Tonucci e soprattutto al bomber Maniero prima (l’attaccante in carriera ha segnato 5 gol ai piemontesi: chiaro che sarebbe stato utilissimo).
Nella ripresa però i biancorossi pugliesi sono tornati spaventosamente in partita con le unghie e con i denti: grazie soprattutto ad Alessandro Rosina, che si è caricato la baracca sulle spalle prima segnando su cross di Defendi e poi siglando il 2-3 della speranza su rigore (ingenuo fallo di mano di Dickmann ammonito).
Di lì in avanti è stato un assedio, premiato dal gran destro da fuori di Puscas. A quel punto si è andati ai supplementari: espulso Dickmann, poco dopo il Novara ha trovato sull’asse Lanzafame-Galabinov l’incredibile gol del 3-4. Tutto di nuovo ribaltato, gelo sul San Nicola, l’urlo nella notte è quello del Novara.
Domenica al Piola l’andata della sfida col Pescara.