Torna a sventolare il tricolore alla Parigi-Roubaix: nella stessa domenica che consacra Vincenzo Nibali maglia rosa del Giro d’Italia 2016, Filippo Ganna trionfa nella Regina delle Classiche, edizione riservata agli under 23.
Il campioncino piemontese brucia ancora le tappe: dopo essersi laureato, dilettante tra gli élite, campione del mondo nell’inseguimento individuale agli ultimi campionati iridati su pista disputati a Londra (oro nella specialità che mancava dai tempi di Francesco Moser), ecco un nuovo prestigiosissimo traguardo che getta nuova luce su una carriera che si preannuncia splendente.
È l’Inferno del Nord, il sogno di ogni corridore da Classiche, che l’Italia nel professionismo non riesce a far suo dal 1999 (Andrea Tafi) e in cui non si riesce a salire sul podio da quattro stagioni (Alessandro Ballan, 2012). Ci pensa il diciannovenne di Verbania ad aggiornare i dati: primo nella Paris-Roubaix Espoirs al termine di una gara che vede ad un passo dal podio un altro giovanissimo azzurro, Oliviero Troia, quarto all’arrivo nel velodromo.
Si inchinano all’abilità dell’italiano del Team Colpack Jenthe Biermans (SEG Racing) e Hamish Schreurs (Klein Constantia), rispettivamente secondo e terzo classificato, che con il nostro atleta (ed altri undici corridori) si avvantaggiano sin dalle prime fasi di gara, resistendo al resto del gruppo nei più duri tratti in pavé.
Ganna è il primo italiano ad aggiudicarsi questa corsa, una delle più importanti del panorama giovanile internazionale: la sua stagione, cominciata con l’oro di Londra, prosegue dunque a gonfie vele, in attesa dell’appuntamento iridato su strada che si disputerà il prossimo ottobre in Qatar. A commentare l’impresa è il suo direttore sportivo Gianluca Valoti: “Avevamo tra i nostri principali obbiettivi questa gara, l’avevamo preparata molto bene anche sotto il punto di vista dei materiali, oggi ci ha assistito anche la fortuna e la condotta di gara dei ragazzi è stata fantastica“.
Filippo Ganna è già da una stagione in orbita Lampre-Merida e siamo certi che, dopo l’ennesima prestazione di alto livello, Beppe Saronni & co. si staranno fregando le mani.