Eccola qui, la prima sorpresa della Copa America Centenario: la firma il Messico, che a Phoenix piega 3-1 il favorito Uruguay in una battaglia epica fra autogol, un espulso per parte e agonismo alle stelle. Nel gruppo C parte alla grande anche la Vinotinto: 1-0 alla Giamaica firmato dal granata Josef Martinez.
MESSICO-URUGUAY 3-1
La Celeste è nera di rabbia. Non solo per il risultato, che complica terribilmente le cose per il prosieguo di questa Copa America Centenario. Per capire quanto è stato infernale e grottesco il pomeriggio (nottata, ndr) della nazionale di Washington Tabarez basti pensare all’inno nazionale, sbagliato in maniera pacchiana dall’orchestra dello stadio che, invece di suonare quello uruguagio, ha suonato quello cileno, con Godin a inscenare un improbabile labiale e Muslera, Pereira e compagnia a guardarsi interdetti.
Il resto l’ha detto il campo, a iniziare dall’autorete dello stesso ex interista che, pressato in maniera energica, ha infilato la propria porta. L’Uruguay s’è visto solo intorno alla mezz’ora: orfano di Suarez rimasto in panchina, il team in celeste ha sperato nel Matador Cavani, ipnotizzato pero dall’ottimo Talavera.
In generale però è stata una Celeste imprecisa e molto molto nervosa, che ha finito il primo tempo pure in dieci per il doppio giallo al viola Matias Vecino.
Nella ripresa l’Uruguay è sembrato più intraprendente, anche se Cavani e Rolan hanno sprecato sul più bello; per fortuna al pari momentaneo c’ha pensato Godin con il suo inserimento e colpo di testa al 74’.
Poco prima il Messico era rimasto in dieci per l’espulsione di Guardado: alla mezz’ora della ripresa tutto era da pari e patta, insomma.
E invece la Tricolor di Juan Carlos Osorio ha dato l’accelerata decisiva, sostituendo gli esterni d’attacco e ricominciando dunque a fiaccare la resistenza uruguaiana. Il nuovo vantaggio di Rafa Marquez all’84’ (destro secco all’incrocio) ha fatto riscoppiare di nuovo partita e Uruguay, coi ragazzi di Tabarez a protestare per un presunto fuorigioco.
A quel punto la Celeste è rimasta con le gambe tagliate e il Messico ha avuto vita facile: al 90’ assist millimetrico di Lozano e ciliegina di Herrera. 3-1, Uruguay affossata e Osorio che conferma la sua “fedina calcistica” immacolata (mai battuto dal suo insediamento, fine 2015). E già questa Copa America Centenario prende un’altra piega.
GIAMAICA-VENEZUELA 0-1
Ancora niente da fare per i Reggae Boyz: la Giamaica di Winfried Schaefer ha finito per pagare il margine tecnico col Venezuela. Ha vinto dunque la nazionale Vinotinto sudamericana, grazie anche a un ispiratissimo Josef Martinez (gol e non solo) e all’espulsione scellerata di Austin che ha lasciato i suoi in 10 già al 23’.
È stata davvero la giornata del venezuelano del Torino, già in gol al 15’ sul bell’assist di Guerra; sue anche le altre due migliori azioni del match; bene anche lo stesso Guerra e Seijas, insieme al genoano Rondon.
La Giamaica ha provato a fare il suo: parate super di Blake e addirittura due pali su palla inattiva (traversa di Watson all’11’ e palo di Hector al 48’). Poco, però, per impensierire la Nazionale di Rafael Dudamel.
Stanotte all’1.00 c’è Panama-Bolivia e, soprattutto, alle 4.00 Argentina-Cile: la rivincita della finale della Copa America 2015.