Da Moratti a Jindong, passando per il governo a interim di Thohir. Dall’Italia alla Cina via Indonesia: la tribolata storia dell’ Inter sembra essere a una svolta definitiva, dopo il passaggio ufficiale della società meneghina da Massimo Moratti al padrone dell’impero Suning.
Il passaggio di consegne è completo: a Nanchino le due parti, con Erick Thohir a fare da gran cerimoniere, si sono incontrate per definire la conclusione delle trattative. A parte lo scivolone dell’interprete (suo il poco gradito: “Buon pomeriggio, vogliamo riportare Milàn al top”) la questione si è finalmente chiarita: Inter ai cinesi, quelli veri.
A rivelare il 68,55% della società nerazzurra (presente con tutti i suoi manager) è il colosso cinese dell’elettronica e dell’e-commerce Suning, governato da Zhang Jindong. L’obiettivo del magnate nato all’ombra della Grande Muraglia è dichiarato: espandere la sua azienda legandola al marchio-Inter e riportare il Biscione ai vertici del calcio internazionale.
International Sports Capital, a detta di Jindong, sarà azionista di minoranza unico con Erick Thohir che continuerà alla guida del club come presidente. L’imprenditore indonesiano infatti rimarrà proprietario del 31% del club e manterrà la carica fino a quando non si completerà l’acquisizione di Suning del 100% delle quote.
Finisce dunque, dopo 21 anni abbondanti, l’avventura di Massimo Moratti alla guida effettiva dell’Inter: una figura gigantesca che ha portato nella bacheca nerazzurra 16 trofei in 16 anni di presidenza. Una media invidiabile per tanti club europei.
E finisce anche, dopo due anni e mezzo, la guida esclusiva per nulla entusiasmante del milionario indonesiano: molto tiepido, quasi freddo, il feeling coi tifosi, Thohir ha voluto sistemare la parte amministrativa e burocratica del club, in attesa di nuovi – e più facoltosi – acquirenti, provenienti sempre dal Grande Oriente.
Questo sul versante istituzionale; a livello sportivo non si sa ancora quali saranno i piani della nuova dirigenza Jindong-Thohir. La cosa certa è che si cercherà una figura operativa che conosca bene il sistema-calcio italiano. La rosa si riduce a tre elementi: Leonardo, Franco Baldini e Marco Fassone.
Sulla questione calciomercato c’è invece da fronteggiare la questione del fair play finanziario (bilancio chiuso a -30 milioni il 30 giugno prossimo e la bilancia acquisti-cessioni a 0); per quest’anno non sembra esserci troppo margine per migliorie e accorgimenti spropositati.
Dall’anno prossimo si vedrà. O comunque, dopo che Suning avrà preso il 100% dell’Inter. E questo, giura Jindong, dovrebbe accadere molto presto. I tifosi lo sperano, per tornare a vincere.