Un passo, anzi due, e con fiducia verso Euro 2016: la Nazionale di Antonio Conte batte 2-0 la Finlandia a Verona nell’ultima amichevole prima dell’Europeo di Francia. Segnano con un gol per tempo Candreva su rigore e De Rossi. Non sarà entusiasmante, quest’Italia, ma si parte almeno con tanta fiducia nel serbatoio.
L’avversario chiaramente non era granché sotto il profilo tecnico (il solo Eremenko come creativo e Pukki come terminale concreto di un 5-3-2 che più abbottonato non si può) però il test è servito al commissario tecnico per vagliare le ultime soluzioni tattiche utili per l’Europeo.
Bene soprattutto la coppia Zaza-Immobile, capace di dare profondità anche alle due ali – Candreva ed El Shaarawy nel caso – con Parolo e Giaccherini che ogni tanto si sono visti come interni di sfondamento.
Dopo un’iniziale fase di studio, in cui è l’Italia a fare la voce grossa soprattutto a centrocampo, arriva l’episodio che scardina la difesa finnica: Hetemaj, “padrone di casa” col suo Chievo che al Bentegodi è di casa, aggancia ingenuamente Candreva in area. Atmosfera di Serie A insomma.
Dal dischetto il laziale spiazza tranquillamente Hradecky: al 27’ l’Italia mette la gara in discesa. Per il resto, El Sha e Giaccherini ci provano coi tiri fuori, Zaza svaria molto e fra l’altro offre a Immobile un tacco prezioso che il granata però spreca.
Conte sembra apprezzare la disciplina tattica dei suoi che spesso procede a folate, tutto il Bentegodi si scalda presto davanti alle giocate non da funamboli ma comunque confortanti degli azzurri.
Nella ripresa comincia il valzer delle sostituzioni: un positivo El Shaarawy lascia il campo a Florenzi; De Rossi e Sturaro entrano e fanno il loro. E soprattutto il romanista al 24’, sull’assist di Candreva, coccia con la testa la deviazione aerea che vale il raddoppio.
Two (gol) is meglius che one, anche in amichevole: Conte si mette comodo e si gode la sua creatura, prima che Zaza provi il tris con Hradecky che glielo impedisce.
Ancora una volta gli attaccanti restano a bocca asciutta, ma non è un problema per la Nazionale camaleontica di Antonio Conte, che vola in Francia con qualche mugugno in meno e più di qualche segnale confortante. Da mettere in valigia, e da ricordarsi in campo quando, dal 13 giugno, il gioco si farà davvero duro.