Nazionale, la magia è finita: sul campo (di patate) di Lille va di scena la peggior Italia di questo Euro 2016. Al cospetto della non irresistibile Irlanda di O’Neill, gli azzurri giocano in modo confuso e impacciato e si fanno infilare proprio nel finale dalla zuccata del subentrato Brady. Risultato? Irlanda terza e Italia che, nonostante tutto, finisce prima. Steccando proprio quando ci volevano conferme.
Sia chiaro, nessuno si aspettava – specie da questa Nazionale – un percorso netto e il punteggio pieno; ma l’Italia vista stasera fa parecchi passi indietro rispetto alla prima scintillante col Belgio e a quella operaia che ha battuto la Svezia.
C’era il turnover, sia chiaro: Conte ha fatto benissimo a preservare i titolari, ora che il gioco si fa duro. Ma lunedì alle 18 a Saint-Denis servirà qualcosa di molto diverso, già dall’atteggiamento e dalla prestazione complessiva del gruppo.
Anche perché le seconde linee della Nazionale azzurra, da Sirigu a Ogbonna, da Thiago Motta a Immobile, hanno parecchio deluso contro un’Irlanda volitiva e muscolosa, che l’ha buttata sulla lotta finendo per impallinarci proprio quando lo 0-0 era in dirittura d’arrivo.
Primo sussulto di marca irlandese, Hendrick al 10′ sfiora l’incrocio con un gran sinistro da fuori area; la nazionale di O’Neill cresce determinata sapendo che solo una vittoria può salvarla e si rende ancora pericolosa al 21’ quando Sirigu toglie da sotto la traversa la zuccata di Murphy.
L’Italia-2 fatica a costruire gioco: non c’è coesione, i reparti sembrano sfilacciati e non si intravede una prospettiva di gioco buona.
L’Irlanda, come detto, la butta sugli scontri portando nell’area azzurra sempre parecchi suoi elementi. Conte si sgola e ottiene la reazione solo al 40’ con il tiro di Immobile che finisce fuori. Prima dell’intervallo c’è tempo per un rigore – probabilmente giusto – non assegnato a McClean per la spinta sregolata di Bernardeschi; O’Neill non ci sta e urla come un forsennato per protesta.
Nella ripresa cambia poco: Zaza ci prova con una girata delle sue, alta sopra la traversa; Thiago Motta si inventa una giocata da infarto (ma per gli azzurri!) spianando la strada a Shane Long che però spreca l’occasione; poi iniziano i cambi. Fuori Bernardeschi per Darmian e soprattutto Immobile per Insigne.
Lo scugnizzo napoletano entra carico a pallettoni e si vede: sua l’occasione più nitida di tutto il match, tiro a giro al 77’ che però si stampa sul palo alla sinistra di Randolph, una disfatta.
Anche perché, poco dopo, nonostante l’ingresso di El Shaarawy, l’Italia crolla: prima Barzagli prende un giallo molto evitabile che lo mette in diffida insieme agli altri colleghi del reparto titolare; poi Bonucci si avventura in un dribbling pauroso che spiana la strada a Hoolahan, che però non ne approfitta.
E infine il fattaccio: l’Irlanda punisce l’insensatezza della Nazionale azzurra con il cross perfetto di McGeady per Brady, che parte dietro a Bonucci e lo supera in tutta tranquillità svettando di testa e battendo Sirigu.
I tifosi irlandesi sugli spalti impazziscono: il Regno Unito fa 4 su 4 agli ottavi (qualificate anche Galles, Inghilterra e Irlanda del Nord) e l’Eire si regala la Francia. Noi invece abbiamo la Spagna: e giocando così non sarà un bello spettacolo.