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Riforma ciclismo, si procede: pace fatta Uci-Aso

La riforma WorldTour proposta dall’Unione Ciclistica Internazionale procede e trova il via libera dell’Aso: è questa la novità emersa nelle ultime ore dalla riunione del Consiglio Professionistico tenutasi a Ginevra. Tale riforma, va detto, slitta ancora e, sebbene comincerà ad entrare in vigore dal prossimo anno, diventerà completamente operativa soltanto nel 2019.

L’Amaury Sport Association fa di nuovo parte del massimo organo del ciclismo internazionale, dunque, e nel 2017 vedremo ancora Tour de France e Parigi-Roubaix, per citarne soltanto due, all’interno del calendario WorldTour. Questo, comunque, si amplierà di nuove corse – saranno annunciate a settembre, ma appare già sicura la presenza della belga Dwars Door Vlaanderen – sulla base del processo di globalizzazione avviato ormai da qualche anno: le stesse avranno licenza triennale e i criteri per parteciparvi subiranno delle modifiche.

Tutti i team WorldTour saranno obbligati a partecipare alle corse che già fanno parte di tale categoria, mentre le nuove gare avranno la garanzia di avere al via almeno 10 squadre della massima serie. Le stesse formazioni di Serie A, in aggiunta, si vedranno assegnare licenza di due anni per il biennio 2017-18, mentre dal 2019 partirà finalmente il meccanismo di promozioni-retrocessioni (una sale, una scende) sulla base dei risultati acquisiti sulla strada.

E cambierà anche il numero di squadre WT: la svizzera IAM Cycling e la russa Tinkoff, che chiuderanno i battenti a fine anno, saranno rimpiazzate soltanto da una (probabilmente la Bora-Argon18), in modo che le squadre di vertice scenderanno a 17 nel 2017, per poi passare, nel giro di due o tre anni, a sedici.

Se telegrafico è il commento di Christian Prudhomme – “Mi fa piacere che si sia potuto trovare un accordo che aiuterà il ciclismo nel suo insieme – questo è invece il pensiero del Presidente dell’UCI Brian Cookson: “Si tratta di un passo avanti importante per la riforma del ciclismo professionistico e sono orgoglioso delle decisioni prese – dichiara – Sono convinto che si possa costruire davvero qualcosa di importante per il futuro del WorldTour, accogliendo corse nuove ma affascinanti, in Europa e in altre parti del mondo. Ci impegneremo naturalmente ad informare tutte le componenti sui dettagli della Riforma».

Pur non facendo alcun riferimento a punti delicati, che sono stati in passato motivo di scontro – diritti televisivi, destino delle squadre Professional e delle corse non WorldTour – registriamo per ora questo passo in avanti. Staremo a vedere gli ulteriori sviluppi.

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