Italia-Spagna finale Euro 2012 - 1

Euro 2016, verso Italia-Spagna: chi c’era nel 2012? Gli azzurri meditano la vendetta

Da quattro anni fa a oggi sono 19: quasi due squadre di calcio. Quattro anni dopo nella fase finale di un Europeo sarà di nuovo Italia-Spagna: come a Euro 2012 (ed Euro 2008). Della terribile finale di Kiev a oggi sono 19 i giocatori reduci da ambo le parti. Stavolta non c’è in ballo la finale, ma l’accesso ai quarti di Euro 2016: gli azzurri vogliono vendicarsi.

La sfida delle 18 di domani sarà dunque il chiaro replay di quella sfortunata finalissima di Kiev, cui l’Italia approdò dopo aver battuto fra le altre l’Inghilterra e soprattutto la Germania. Il 4-0 della Roja ci lasciò impassibili; ma è giunto il momento per Buffon e compagni di dribblare i brutti ricordi e trasformarli in benzina buona per la vendetta sportiva.

Di quella sera in Ucraina ci sono ben 19 reduci distribuiti fra azzurri e rossi, con ruoli uguali o diversi rispetto a quell’edizione. La cosa certa è che, allora come 4 anni fa, sulla panchina spagnola sedeva il commissario tecnico Vicente Del Bosque, il Mr. Potato unico allenatore al mondo a laurearsi campione d’Europa e del mondo sia a livello di club (col Real) che di nazionali (con la Spagna, ovviamente).Italia-Spagna finale Euro 2012

Questi i reduci della Roja: Casillas, Piqué, Juanfran, Sergio Ramos, Alba, Iniesta, Fabregas, Busquets, David Silva, Pedro + Del Bosque.

I ruoli di qualcuno sono nettamente cambiati: pensiamo ad esempio a Iker Casillas, capitano e numero 1 di allora, ora diventato panchinaro di lusso; pensiamo a Jordi Alba, che allora fu in rampa di lancio (il Barcellona captò l’affarone, e lo comprò durante la campagna polacco-ucraina) e soprattutto a Juanfran, esterno destro che ha iniziato da terzino ma che è nettamente cresciuto.

Sugli altri c’è poco da dire: il blocco-Barca è confermato (ci sono Piqué, Busquets e un Mago/maestro che risponde all’appello come don Andres Iniesta), così come due ex canterani di lusso come Fabregas e Pedro; poi Sergio Ramos, che fra alti e bassi ha vissuto un’altra stagione interessante, culminata con la seconda Champions League in carriera e abbassatasi spaventosamente col penalty sbagliato contro la Croazia: l’errore che probabilmente ha consegnato alla Spagna gli azzurri.

Questi invece i reduci azzurri: Buffon, Sirigu, Chiellini, Ogbonna, Barzagli, Bonucci, Thiago Motta, Giaccherini, De Rossi.

In campo di questi ci saranno sicuramente il portierone nonché azzurro, il trio difensivo di marca juventina e a centrocampo De Rossi e Giaccherini. Si fa largo anche l’ipotesi dell’impiego del mediano oriundo, ma Conte ha ancora 24 ore di tempo per rifletterci.

Di certo quello che rispetto a 4 anni è asceso per importanza tattica e costanza è Emanuele Giaccherini: portato da Prandelli nel 2012 come gregario, il Giack passato fra Cesena, Juve, Sunderland e Bologna e ora tornato in Premier (in attesa di sviluppi) è diventato una pedina fondamentale della Nazionale di Conte, che ha sempre stravisto per il suo esterno.

Lo chiamò, in un’occasione, Giaccherinho: e chissà che il primo marcatore azzurro di questo Euro 2016 non ripaghi la fiducia del suo mister con un altro gol importantissimo in questo Italia-Spagna. Quello della vendetta.

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