S’infrange ai rigori, di nuovo, il sogno azzurro: Germania-Italia stavolta finisce decisa ai penalty fatali; vincono loro (per la prima volta contro di noi) e a noi restano le lacrime per una beffa atroce, per una partita che poteva girare diversamente proprio nella lotteria finale. Poi la tensione, gli errori, e alla fine i pianti di Buffon e Barzagli hanno detto tutto. La Germania va in semifinale.
Ma l’Italia non è stata affatto piccola: ha gettato il cuore oltre ogni ostacolo, non eccellendo come con la Spagna è vero, ma ribattendo colpo su colpo alla superiore tecnica dei tedeschi, giocandola ad armi pari in una partita molto equilibrata che non poteva non avere l’epilogo sportivamente tragico dei calci di rigore.
Non c’è stato, con la Germania, tutto quel gap che si temeva alla vigilia: anche quando ha sofferto, l’Italia l’ha fatto con ordine e concentrazione, senza mai cedere all’impulso dell’attacco a spron battuto e soprattutto rintuzzando al centro tutti i cross e gli inserimenti che piovevano dalle fasce o dalle retrovie.
Per quello in tanti avevamo cominciato a crederci, dopo un primo tempo ottimo sotto tanti punti di vista: tutti a correre e dannarsi l’anima, Eder e Pellè a fare lavoro egregio in avanti, centrocampo molto abbottonato e incollato alla difesa e dietro il BBC eccezionale davanti a Buffon.
Avevamo temuto il peggio dopo il gol di Özil al 63’, ma poi il rigore di Bonucci al 78’ (di una freddezza terribile…) ci ha ridato fiato e coraggio, spingendoci a pensare che, per la prima volta contro di loro, sarebbero stati rigori.
Ora non ha neppure senso rimangiarsi mani (e maniche) sui penalty sbagliati dai nostri: certo, restano inguardabili le figuracce di Zaza e soprattutto di Pellè (che prima sfotte Neuer mimando il cucchiaio e poi tira una ciofeca micidiale sul fondo, ma tant’è…). Di tutto questo spettacolare, intensissimo, emozionante Germania-Italia restano due considerazioni.
- I tedeschi, nonostante tutto, non ci hanno battuto: hanno passato il turno, è vero, ma non ci hanno battuto né nei 90’, né nei 120’. L’onore è salvo, la storia un po’ di meno, ma l’integrità italiana resta.
- Le lacrime: i pianti in diretta di Andrea Barzagli e di capitan Buffon restano una cosa atroce e allo stesso tempo bellissima. Dicono della caduta dei campioni che si ritrovano bambini, dicono del gruppo che ci credeva e che ha mollato solo al 18° rigore contro i campioni del mondo, dicono di un’Italia stoica e sofferente e proprio per questo coraggiosa e in-umana.
Germania-Italia è tutta qui, forse: a noi ora resta la delusione, con la consapevolezza però di aver fatto qualcosa di grande.