Non sarà un Sister Act: non assisteremo ad alcuna sfida vintage tra Serena e Venus Williams in occasione della finale di Wimbledon 2016. A contendersi la 130^ edizione dei Championships saranno la numero 1 al mondo e Angelique Kerber, per una rivincita di quella che fu la finale del primo Slam dell’anno, gli Australian Open, vinta sorprendentemente dalla tedesca. Ad arrendersi nelle rispettive semifinali sono Elena Vesnina e la Venere Nera.
Ingiocabile Serena. La campionessa in carica non concede alcuna chances ad Elena Vesnina, che vince l’incontro col punteggio di 62 60 in meno di un’ora di gioco. Devastanti i numero del match: undici ace messi a segno dall’incontrastata leader del circuito wta, nessun break-point concesso all’avversaria e soli tre punti regalati sul proprio turno di servizio.
Troppo il divario tra la ventinovenne di Sochi e la trentaquattrenne del Michigan, che a fine gara dichiara: “Ero molto concentrata, sapevo che lei aveva vinto partite dure e che il suo servizio può essere molto pericoloso […] Sono felice di essere di nuovo in finale: mi piacerebbe se sabato dall’altra parte della rete ci fosse Venus. Ma se ci sarà la Kerber cercherò di fare meglio che in Australia”.
E sarà proprio Angelique Kerber la sua avversaria in finale, alla caccia del titolo Slam numero 22: la ventottenne di Brema batte la maggiore delle sorelle statunitensi per 64 64 in un’ora e 13 minuti. Non male Venus, mai così competitiva nell’ultimo lustro, ma la bella teutonica riesce ad essere più incisiva nei momenti chiave del match e a portare a casa l’incontro.
Serena avanti 5-2 contro Angie, ma l’ultima sfida, il già citato ultimo atto di Melbourne, ha sorriso a quest’ultima. Per la numero uno al mondo si tratta della nona finale sull’erba dell’All England Tennis Club, con un bilancio di sei trionfi e due sconfitte (nel 2004 contro Maria Sharapova e nel 2008 contro la sorella Venus).