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Libania Grenot. Foto: Colombo/Fidal

Atletica, Europei Amsterdam 2016: Libania Grenot medaglia d’oro!

Libania Grenot si conferma campionessa continentale dei 400 metri: è la più grande notizia per i colori azzurri nella terza giornata dei Campionati Europei di atletica leggera.

Ad Amsterdam 2016 giunge dunque la prima medaglia – quella del metallo più pesante – di una spedizione fin qui con luci e ombre. Merito della trentatreenne italo-cubana, che interpreta alla perfezione il giro di pista chiudendo col tempo di 50.73. Un dominio cominciato in semifinale, in cui è andata vicinissima al nuovo primato italiano che già le appartiene, e proseguito fino all’ultimo atto, nel quale tutte le avversarie – a cominciare da Flora Guei, argento, e  Aniyka Onuora, bronzo – sono costrette ad arrendersi.

Oggi mi sono fatta un bel regalo in anticipo – sono le sue prime parole, in riferimento al suo compleanno che cadrà il 12 luglio – Festeggerò alla grande con la mia famiglia […] Poi si torna in Florida per tre settimane di allenamento a testa prima dell’Olimpiade”.

Molte altre le gare che si sono disputate quest’oggi allo Stadio Olimpico della capitale dei Paesi Bassi. In campo azzurro è da segnalare il sesto posto (20.66) conquistato da Davide Manenti nella finale dei 200 metri inizialmente vinta dall’idolo di casa Churandy Martina (già trionfatore dei 100), ma poi assegnata dalla giuria allo spagnolo Bruno Hortelano (20.45) per invasione di corsia da parte del neerlandese. Fuori in semifinale gli altri due azzurri Eseosa Desalu e Gianni Infantino.

Si spegne in finale il sogno di Matteo Galvan. Dopo aver eguagliato in semifinale il primato nazionale, il veneto non si ripete nella finale dei 400 e chiude al settimo posto col tempo di 45.80. Oro al campione uscente Martin Rooney (45.29), della Gran Bretagna. Soltanto quindicesima (55.78 metri) Stefania Strumillo nella finale del lancio del disco dominato dalla croata Sandra Perkovic (66.97).

Epilogo imprevisto  nella finale del salto con l’asta (senza azzurri): il primatista mondiale Renaud Lavillenie entra in gara solamente a 5.75, ma sbaglia a causa del vento tutti e tre i tentativi, regalando così la vittoria al polacco Robert Sobera, medaglia d’oro con la modestissima misura di 5.60 metri. Senza misura anche il connazionale Kévin Menaldo, l’ex campione iridato Paweł Wojciechowski e il greco Konstadínos Filippídis.

La Francia si riscatta nei 3000 siepi vinti dal vice campione olimpico Mahiedine Mekhissi-Benabbad (8’25″63), già campione continentale due anni fa ma poi squalificato per essersi tolto la maglietta prima dell’arrivo. Quinto Jamal Chatbi in 8’32″43, ottavo Abdoullah Bamoussa (8’35″35), nono Yuri Floriani (8’35″94).

La velocità è il regno di Dafne Schippers: la bionda olandese, che a Pechino 2015 stupì il mondo intero battendo le giamaicane della velocità, vince la medaglia d’oro nei 100 in 10″90 davanti alla bulgara Ivet Lalova-Collio (11″20). Doppietta turca, infine, nei 10.000 metri maschili: i due atleti di origini kenyane Polat Kemboi Arikan e Ali Kayaha chiudono davanti a tutti (28’18″52). Ottavo l’azzurro Ahmed El Mazoury (29’29″36).

Per quanto riguarda gli azzurri impegnati nelle eliminatorie, la triplista Dariya Derkach vola in finale con la settima misura (13.96) sfruttando il vento in suo favore. In finale anche il martellista Marco Lingua, decimo con 72.94 (lanciato l’attrezzo anche intorno ai 75 metri, ma nullo in pedana). Fuori Simone Falloni (70.51). Tutti in semifinale i tre azzurri dei 110 hsEmanuele Abate, Lorenzo Perini e Hassane Fofana rispettivamente coi tempi di 13.63, 13.68 e 13.71.

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