Il grande bluff color azzurro: il torneo preolimpico di Torino ha sancito il naufragio terribile dell’ Italbasket annunciata alla vigilia come la migliore di sempre. Fallito l’aggancio a Rio 2016, cosa rimane sul parquet tricolore? Sicuramente e purtroppo il senso di un Grande Rimpianto. Quale futuro in mezzo a questo presente atroce?
Non si possono imputare troppe colpe al coach Ettore Messina, sicuramente il miglior italiano da panchina in circolazione: la squadra si è troppo affidata all’estro dei singoli, ma non ha mai giocato da squadra nel momento in cui serviva dare la scossa, giocare tutti uniti per la causa olimpica (e non solo) e gettare il cuore oltre un ostacolo monumentale chiamato, ieri sera, Croazia.
Così Italbasket naufraga nel pantano di se stessa, dal quale non riesce più a risollevarsi. L’ultima partecipazione a un’Olimpiade dunque resterà ancora, per altri quattro anni, quella straordinaria di Atene 2004: quando la squadra “bastarda” fatta dai Pozzecco, Soragna, Basile, Galanda, Bulleri, Mian, Chiacig, Radulovic, Marconato, Garri e Rombaldoni e allenata da Charlie Recalcati fece impazzire di gioia il popolo italiano della palla a spicchi.
Quella per ora resterà l’ultima Olimpiade, per Italbasket: che dal 2007 a oggi, in nove anni, ha raccolto davvero il nulla, cogliendo solo un 5° posto Europeo come migliore risultato e senza riuscire più a qualificarsi per un Mondiale o un’edizione dei Giochi.
Inutile oggi, con l’amarezza in bocca, immaginare quale possa essere il futuro di Italbasket: fra poco meno di quattro anni, in vista di Tokyo 2020, quelli che sono attualmente i giocatori dell’Italia avranno tutti pressappoco 30 anni belli che suonati. Gallinari, Aradori e Datome 32, Bargnani e Belinelli addirittura 34, Cusin 35 (e solo per limitarci a quello che è stato il gruppo storico nell’avvicinamento a Torino).
Per ora il presente è atroce; dando un’occhiata all’elenco delle qualificate per Rio 2016, non vedere il nome Italia in qualche casella è una ferita troppo brutta per essere vera. Una generazione di fenomeni ha fallito: Italbasket resta il più grande fantasma della storia sportiva nazionale degli anni Duemila.