Shevchenko c.t. Ucraina
Shevchenko c.t. Ucraina

Nazionali, cambi in panchina dopo Euro 2016: Sheva viene, Wilmots va

C’è chi viene e c’è chi va anche sulle panchine delle Nazionali, a maggior ragione dopo un Europeo che è stato deludente. Andriy Shevchenko è il nuovo commissario tecnico dell’Ucraina; il Belgio invece ha esonerato Marc Wilmots.

Quanto successo sulla panchina dell’Ucraina era scontato ormai da tempo; a maggior ragione, dopo l’Euro 2016 disastroso dei gialloblu dell’Est Europa (tre partite, 0 vittorie e 0 gol fatti) la Federazione di Kiev ha deciso di rompere gli indugi e di affidare la panchina al giocatore ucraino più forte di sempre.

Il 39enne Andriy Shevchenko ottiene così il suo primo incarico da allenatore: il contratto firmato con la FFU è un biennale con possibile proroga per due stagioni. Il primo obiettivo è a breve e medio termine: conquistare a tutti i costi la qualificazione ai Mondiali di Russia 2018.

Più che di incarico ex novo, per l’ex attaccante del Milan si tratta di una sorte di promozione, visto che dallo scorso febbraio ricopriva il ruolo di assistente dell’ex c.t. Fomenko. Ora però la panchina è tutta sua; per dargli una mano in Ucraina sbarcheranno anche altri due ex rossoneri, Mauro Tassotti e Andrea Maldera, che andranno a far parte dello staff tecnico della nazionale, come rilanciato da una nota della stessa Federcalcio ucraina.Wilmots ex c.t. Belgio

Chi invece è costretto a lasciare il suo incarico di commissario tecnico è stato Marc Wilmots: l’allenatore è stato sollevato dall’incarico di selezionatore del Belgio, dopo un Euro 2016 davvero deludente concluso anzitempo dagli accreditati Diavoli Rossi contro la rivelazione Galles ai quarti di finale.

Wilmots paga dunque lo scotto di un Europeo non all’altezza delle aspettative della nazionale belga, giunta in Francia forte del 1° posto nel ranking Fifa e andata via col morale sotto i tacchi senza aver mai espresso un calcio convincente e costante.

L’ex centrocampista di Standard Liegi, Bordeaux e Schalke 04 lascia dunque la panchina vuota, dopo 4 anni in cui comunque aveva portato i Diavoli Rossi fino ai quarti della Coppa del Mondo 2014 e come detto all’invidiabile primato nel ranking mondiale. Poi il brutto epilogo della parabola europea, complice forse un ambiente surriscaldato dai malumori e dai peccati di gioventù di alcune delle proprie stelle. Ora si apre il toto-allenatore: ancora non chiaro chi potrà sostituirlo.

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