40’ di dominio, poi un’espulsione sciagurata di Vermaelen e una sofferenza assurda: nell’andata dei preliminari di Champions, la Roma fa pari 1-1 a Oporto.
A vedere il bicchiere mezzo vuoto, Spalletti e i suoi hanno di che mangiarsi le mani, dopo aver dominato in lungo e in largo praticamente tutta la prima frazione; poi l’espulsione davvero ingenua del difensore belga ha complicato nettamente i piani dei giallorossi. Il bicchiere però resta pure mezzo pieno: e dice che all’Olimpico fra una settimana la Roma ripartirà da un 1-1 che non è per nulla malvagio.
Il film della partita, con la fiducia data ad Alisson in porta e Dzeko in avanti, inizia dopo appena 3’ con Salah che fa capire ai portoghesi che sarà la loro spina nel fianco per tutta la serata con un pallonetto salvato sulla linea; poco dopo l’egiziano con un sinistro a giro sfiora letteralmente il porto.
Il Porto fatica a decollare, coi giallorossi che tengono il pallino del gioco e vanno vicini al vantaggio di nuovo al 14’. Non fosse altro per la sindrome da bidone che, una stagione dopo, riprende ancora Edin Dzeko quando non approfitta di una papera di Casillas calciando a porta vuota su Alex Telles proteso sulla linea.
Il gol però è nell’aria e la Roma quattro minuti dopo va meritatamente in vantaggio: angolo di Salah per Florenzi, cross in mezzo e Felipe con un tocco maldestro insacca alle spalle di Casillas per il più topico degli autogol.
A quel punto però i Dragões si scuotono e alzano l’intensità e la musica dalle parti di Alisson cambia eccome con André Silva che comincia a dare le prime avvisaglie; poi di nuovo Casillas sventa su Salah e Nainggolan. Il finale di frazione è a tinte biancazzurre e la Roma ne risente: prima Juan Jesus viene graziato su una ripartenza d’impeto del Porto frenata con fallo, poi Vermaelen fa la frittata, sbagliando l’anticipo sull’indemoniato André Silva e stendendolo in maniera plateale, secondo giallo e rosso.
A quel punto Spalletti corre ai ripari, inserisce Emerson e si abbassa dal 4-2-3-1 al 4-3-2. Il secondo tempo per la Roma diventa una sofferenza pazzesca, col Porto che parte all’assedio alzando ancor più il baricentro del suo 4-3-3. Il pareggio, prima annullato ad Adrian Lopez per giusto offside e poi sfiorato da André Silva, arriva come una sentenza naturale con Emerson che commette un’ingenuità parando un colpo di testa dello spagnolo: rigore che stavolta Silva non sbaglia.
La Roma non esce più fuori dal guscio, provando ad affidarsi alle ripartenze di Salah, ma il Porto è una furia e i giallorossi tirano su le barricate per tentare di reggere fino alla fine. I portoghesi le provano tutte, con Maxi Pereira e Layun a non dare requie e colpire nei fianchi il pugile romanista, che però nonostante tutto non crolla, per merito anche di Spalletti che inserisce pure Fazio – difesa a 5 – e congela il risultato.
André Silva a un minuto dal termine infatti spreca ancora. A quel punto finisce 1-1: si deciderà tutto all’Olimpico la prossima settimana.