Mamma mia che Sassuolo: nell’andata dei playoff di Europa League, i neroverdi di Di Francesco fanno i fenomeni e stendono 3-0 la Stella Rossa!
Prestazione di grande maturità tattica e di grande freschezza tecnica, quella messa in luce dal Sassuolo dei miracoli che anche in Europa ha cominciato a confermare i progressi fenomenali della scorsa stagione. In gol va tutto il tridente d’attacco con Berardi, Politano e Defrel; la difesa davanti a Consigli non sbafa una virgola con Gazzola che già fa rimpiangere Vrsaljko; Magnanelli a centrocampo fa il metronomo di tutto. Insomma, i neroverdi vanno e sia il patron Squinzi che la tifoseria e la città intera se la godono alla grande!
La Stella Rossa, la famigerata Crvena Zvezda dei Balcani, aveva messo più paura col blasone e con la fama da duri dei suoi ultras facinorosi, capeggiati al Mapei Stadium da quel famoso Ivan Bogdanov che 6 anni fa mise in iscacco tutto il Ferraris di Genova durante un Italia-Serbia. In campo la squadra di Bozovic rimane non pervenuta.
La banda di Di Francesco trascura praticamente il suo avversario e fra movimenti studiati a tavolino ed accelerazioni stende sul campo la sua trama. Che al 16’ raccoglie i suoi primi frutti: iniziativa di Politano e chiusura di Berardi; al 41’ l’ex del Pescara – doppio palo per lui in serata – trova la gioia massima chiudendo un bel triangolo con Mimmo e superando Kahriman di diagonale.
Anche nella ripresa il Sassuolo gioca bene e se la gode: Berardi colpisce il palo sulla deviazione decisiva del portiere; poco dopo il quarto d’ora il legno lo colpisce ancora una volta Politano. Poi Di Francesco riesce a chiuderla, togliendo proprio il talento cosentino per Falcinelli: detto fatto, il neoentrato dopo una manciata di secondi al 24’ propizia il gol di Defrel che fa correre i titoli di coda sulla partita.
Ci sarebbe anche tempo per il poker se la punta francese ex Cesena non sbagliasse col piattone destro, ma non fa niente: il Sassuolo chiude in festa e con la consapevolezza di chi sta diventando grande. Fra sette giorni il ritorno al Marakana di Belgrado: una trasferta che ora spaventa di meno l’allegra brigata neroverde.