Dopo la cinquina vincente del martedì, composta da Celtic, Legia, Monaco, Ludogorets e Porto, prosegue il nostro racconto delle gare di ritorno del 3° turno preliminare di Champions League, la massima competizione di calcio per i club europei: il full, questa volta, è composto da Fc Copenhagen, Fk Rostov, Manchester City, Monchengladbach e Dinamo Zagabria.
Iniziamo dai danesi, che si presentano al Neo GSP Stadium di Nicosia, impianto di casa dell’APOEL, con l’1-0 ottenuto al Telia Parken: i ciprioti, come al solito infarciti di brasiliani, portoghesi e spagnoli, cercano il gol, che arriva al 69° grazie all’attaccante “locale” Soteriu, abile nello stoppare la sfera, nel girarsi, nel liberarsi del proprio marcatore e nell’infilarla sotto le gambe dell’estremo difensore avversario.
Quando la partita sembra prendere la fisiologica strada dei supplementari, invece, arriva la doccia fredda: Federico Santander, centrocampista paraguaiano classe 91’, sorprende il portiere avversario (che si aspettava un cross) con una staffilata di destro che trova il buco vincente tra i guantoni di Waterman e il palo. 1-1 e passaggio del turno.
Chi fa festa, poi, è l’ex Unione Sovietica, sponda Rostov sul Don: la squadra di casa, infatti, l’FK Rostov, dopo l’1-1 ottenuto all’Amsterdam Arena, tra le mura amiche annienta l’Ajax per 4-1. Al 60° era già 3-0: poco altro da aggiungere, se non che si tratta della “Prima Assoluta” per i Selmashi (“montanari”, “campagnoli”, come preferite) in Champions.
Chi aveva già la qualificazione in pugno era il Manchester City: surclassato lo Steaua a Bucarest per 0-5, i Citizens, in formazione B (rispetto alla partita con lo Stoke confermati solo Kolarov, Stones e Navas), questa volta si “accontentano” di vincere con il minimo scarto (1-0, gol di testa di Delph al 56’).
Altro discorso qualificazione già praticamente chiuso in partenza era quello in ballo tra il Borussia M’Gladbach e lo Young Boys: si partiva dall’1-3 per i tedeschi ottenuto in terra elvetica, e le fragili speranze dello YB di poter ribaltare il risultato dell’andata vanno definitivamente in frantumi dopo 33 minuti, quando il tabellino recitava 2-0 per i Die Borussen (“I Borussiani”).
Finisce malissimo per gli svizzeri: 6-1, tripletta di Raffael e Hazard (Thorgan ndr).
Chiudiamo con l’unico passaggio del turno deciso dopo i 90 minuti regolamentari: Salisburgo e Dinamo Zagabria, infatti, scendono in campo alla Red Bull Arena austriaca dopo 1-1 dello Stadion Maksimir della capitale croata. Dopo un paio di ottime occasioni, i padroni di casa passano in vantaggio con Lazaro (attenzione a questo classe ‘96), già a segno all’andata, al 22’: azione travolgente, velocità, doppio passo, pallone all’incrocio. GOLAZO.
Il Salisburgo però non la chiude, e all’87° arriva il pareggio di Fernandes, che trova una traiettoria forse poco voluta, ma imprendibile per l’incolpevole Walke: 1-1 e si va ai supplementari. Neanche 5 minuti e la Dinamo fa 1-2: il gol è di marca algerina, e lo firma El Soudani, fortunato a ritrovarsi addosso la ribattuta del portiere avversario e freddo nel depositare di testa in rete il pallone della qualificazione.
L’incubo preliminari di Champions, per i campioni d’Austria, continua: 5 eliminazioni in 5 anni.