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Tennis, US Open 2016, 3° turno/M: agli ottavi Djokovic, Nadal, Tsonga e Monfils. Crolla Cilic, brilla Edmund!

5a giornata degli Us Open 2016, cemento di Flushing Meadows, New York, tabellone maschile: inizia il 3° turno, le teste di serie si scontrano e arrivano risultati e indicazioni interessanti.

Partiamo dalle top ten: il n°1 del mondo e testa di serie n°1 del torneo, Novak Djokovic, gioca soltanto 35 minuti contro Youzhny (n°61 del ranking, veterano del circuito [classe ‘82]), costretto al ritiro per un problema muscolare sul 4-2 per il serbo nel 1° set.

Passiamo al n°4 del torneo, il maiorchino Rafa Nadal, che prosegue la sua inarrestabile marcia (0 set lasciati ai suoi avversari finora) abbattendo anche il russo Andrey Kuznetsov (n°47 del mondo) in 2 ore e 2 minuti di gioco (3-0 risultato finale, 6-1, 6-4, 6-2). Un Nadal così fa paura.

Lotta decisamente di più, ricorrendo anche a un tie-break, Jo-Wilfried Tsonga, n°9 del seeding, che comunque in 2 ore e 45 minuti riesce a chiudere 3 set a 0 con Anderson, n°23 del torneo: 6-3, 6-4, 7-6 il punteggio.

Continua a impressionare, per chiudere il capitolo “note positive dai Big”, l’altro francese, Gael Monfils, n°10 del tabellone: il suo percorso netto (cioè senza perdere neppure un set) prosegue con il 3-0 rifilato ad Almagro (n°48 del ranking), demolito 6-4, 6-2, 6-4 in 1 ora e 52 minuti.

Crolla, invece, senza mai riuscire a strappare il servizio al suo avversario, Marin Cilic, n°7 del mondo: Jack Sock, infatti, tennista del Nebraska n°23 del torneo, lo doma 3-0 senza grosse difficoltà (6-4, 6-3, 6-3 in 105 minuti).

Pillole degli altri match: vincono Pouille, player francese n°24 del tabellone, che ha la meglio sullo spagnolo Bautista, n°15 del torneo, piegato 3 set a 2 (3-6, 7-5, 2-6, 7-5, 6-1 in 3 ore e 27 di gioco), ed Edmund, nuovo asso (classe ‘95) del tennis inglese di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi, che fa fuori anche il “gigante” americano Isner, n°20 del main draw, superato 1-3 in 2 ore e 46 minuti (4-6, 6-3, 2-6, 6-7).

Avanti, infine, anche una vecchia volpe del circuito come Marcos Baghdatis, mina vagante del torneo, ex n°12 del mondo e ora n°44 del ranking, tornato su ottimi livelli di gioco: 3-1 con l’altro americano Harrison (6-3, 7-6, 1-6, 6-1 in quasi 3 ore di match) e ottavi di finale conquistati per un giocatore che può diventare lo spauracchio per chiunque.

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