La Juve non (si) esalta: il debutto dei bianconeri in Champions League lascia un po’ di delusione. A Torino il muro del Siviglia regge e finisce 0-0.
La Signora dunque resta in bianco per la prima volta in stagione: niente gol, niente tre punti, niente debutto fortunato per i tanti volti nuovi in bianconero (Dani Alves e Higuain titolari più i subentrati Pjanic e Pjaca) e per il resto della squadra, che paga forse l’assenza di un centrocampo più granitico e un pizzico di cattiveria in meno sotto porta.
Nessun processo, sia chiaro, ma certo da questa Juve ci si aspetta da subito qualcosa anche in Champions. Di certo per i bianconeri di Allegri c’è che la scalata alla Coppa sarà molto dura, nonostante un girone H non sembra affatto insuperabile e per ora dominato dal Lione, che ne fa 3 alla Dinamo Zagabria e guarda tutti dall’alto in basso.
Rivedibili poi alcune scelte tecniche di Allegri, fra tutte l’esclusione dal 1’ di Pjanic e l’ingresso troppo tardivo di Pjaca, entrato ad appena 8’ dalla fine. I rimpianti invece hanno il nome di Khedira, che spreca due ottime occasioni nel primo quarto d’ora, che potrebbero dare un percorso diverso alla partita e che invece lasciano tutto sullo 0-0.
La Juve infatti gioca la prima ventina di minuti padroneggiando soprattutto a centrocampo, ma finendo per ristagnare sulla trequarti, dove il solido muro costruito da Sampaoli regge eccome: con un modulo fatto di tutto tranne che di trequartisti l’ex c.t. della Roja tira su le barricate con un centrocampo muscolare e con un Vazquez in versione pendolo incontrista.
La Vecchia Signora potrebbe affondare, grazie a un Dybala che si muove da regista su tutto il fronte d’attacco; surreale una giocata dell’argentino che da terra manda in porta Khedira col tedesco che però grazia il Siviglia a tu per tu per due volte con Sergio Rico.
Dopo la sfuriata iniziale, gli andalusi tricampioni d’Europa League si sistemano centralmente; la Juve man mano spegne la sua verve, gli spagnoli ricorrono ai falli tattici e il pareggio a reti bianche all’intervallo non c’è che il risultato perfetto di questa somma.
Anche nel secondo tempo i bianconeri di Allegri faticano a macinare gioco, col trio Khedira-Lemina-Asamoah che ha tutto tranne che piedi vellutati. A un certo punto però il tedesco e Dani Alves decidono di prendere per mano la squadra, in attesa dell’ingresso in campo dei registi veri, e cominciano a sviluppare gioco sul centrodestra: proprio il brasiliano ex Barcellona crossa alla perfezione per Gonzalo Higuain, ma la zuccata del Pipita si stampa sulla traversa.
Poco dopo Allegri finalmente rompe gli indugi: dentro Pjanic e Alex Sandro per i mediocri Asamoah ed Evra, e a quel punto anche dalla sinistra cominciano ad arrivare pericoli, o meglio la sensazione che la Juve possa crearne. I bianconeri vanno avanti con tanta intensità; l’ultimo entrato Pjaca si accende a sprazzi facendo intuire tutto il suo potenziale e in pieno recupero lo stesso Alex Sandro con un perfetto inserimento e successivo colpo di testa manda Sergio Rico a fare il miracolo che salva il risultato. Finisce 0-0: la Juve ha riassaggiato quanto è dura l’Europa.