Serie A, il sabato della 4ª giornata vola via con i tris di Lazio e Napoli che hanno valore diverso: Inzaghi è in salute, Sarri si gode mr. Milik.
LAZIO-PESCARA 3-0. Attenzione: all’Olimpico poteva finire molto diversamente: se Ledian Memushaj, attaccante degli abruzzesi, non avesse fallito al 35’ un rigore in un modo che definire goffo e maldestro è dir poco. Alla Zaza o alla Pellè, hanno ironizzato i social network.
Il calcio, si sa, vive di questi momenti: una squadra, sulla carta più debole dell’avversario, può tenere il campo con ordine ed equilibrio, può sfiorare il colpaccio con la più grande delle occasioni e poi, improvvisamente, prendere una batosta colossale.
È quanto è capitato alla squadra del grandissimo ex Massimo Oddo, tornato a Roma nei panni di allenatore del Delfino biancazzurro: il Pescara ha retto fino all’un-due-tre micidiale dei capitolini, che hanno chiuso la pratica in nove minuti nel secondo tempo con Milinkovic-Savic, Radu e Immobile, sfruttando un Keita che per la seconda volta di fila entrando dalla panchina ha dato la scossa alla Lazio.
È il primo successo dei biancocelesti fra le mura amiche: la classifica ora recita 7 punti per Inzaghi e i suoi, una posizione senz’altro più tranquilla per una squadra con ambizioni d’Europa. Il Pescara invece si mangia le mani: la strada per la salvezza è ancora molto lunga e dovrà passare attraverso momenti di maggiore concentrazione e forza.
NAPOLI-BOLOGNA 3-1. Non ha invece alcun problema il Napoli di Sarri che, dopo il mezzo passo falso di Pescara, non si è più fermato: gli azzurri si sbarazzano pure del Bologna, per 3-1, confermando le ottime notizie che arrivano dall’attacco.
10 gol in 4 partite: media di 3.3 a partita. Se i maligni minacciavano gli azzurri che la partenza di Higuain si sarebbe fatta sentire come la peste, ecco che ora si stanno rintanando.
Il mister toscano si gode innanzitutto il capocannoniere di questo campionato, José Maria Callejon – in gol per la terza gara di fila in Serie A e ora a quota 5: per il Calleti spagnolo questa può davvero essere la stagione della consacrazione.
E poi c’è un altro attaccante che sta facendo faville: quell’Arkadiusz Milik che, in nemmeno 5 partite con la maglia azzurra, ha messo a segno 6 gol. Tre triplette, due di fila fra Serie A e Champions entrambe decisive.
Clamorosa quella che ha steso il coriaceo Bologna di Donadoni, che pure con Verdi e compagnia si stava guadagnando la pagnotta al San Paolo: clamorosa, si diceva, perché il polacco era appena entrato da 6’ sostituendo un Gabbiadini sempre più ai margini del progetto e sostituendolo con quel primo gol sontuoso di pallonetto mancino. Insomma, all’ombra del Vesuvio possono star tranquilli: un Milik così può davvero portare ovunque in Serie A e non solo.