Una vittoria e una sconfitta anche per le italiane nella serata di Europa League: la Roma torna a sorridere con super Totti! Sassuolo, troppi infortuni: k.o. 3-1 in Belgio.
ROMA-ASTRA GIURGIU 4-0. No Totti, no party. Due giorni dopo il 40esimo compleanno del capitano più amato, tutta la Roma fa festa davanti ai suoi tifosi, rimediando ai mugugni post-Torino.
La serata di Europa League vale come un vero toccasana per i giallorossi: 4-0, con Alisson che compie un solo intervento degno di nota, al 5’, per evitare il vantaggio degli ospiti, campioni di Romania ma in un momento no in campionato e pur sempre modestissimi di fronte al bagaglio tecnico giallorosso.
E il capitano, che fa? Si diverte, Totti, e si diverte alla grande: mette lo zampino in almeno 3 dei 4 gol romanisti. Sul primo pennella una punizione nel mezzo con Strootman bravo ad approfittare della dormita di Lazic (la Lavatrice olandese torna a segnare pure all’Olimpico, due anni e mezzo dopo l’ultima volta); sul secondo Er Pupone tira una bordata su punizione, traversa e rimbalzo in campo per il comodo raddoppio di Fazio.
La Roma è sul 2-0, nonostante un paio di sbavature pericolose che mettono l’Astra quasi in condizioni di trovare il gol che accorci le distanze. Poco dopo Totti rischia e non poco per un’entrataccia su Texeira: è giallo, ma poteva essere rosso; meglio così.
Perché anche nella ripresa il capitano incanta la platea, dopo che Fabricio aveva deviato in modo maldestro e nella propria porta un cross di Perotti per Salah: il gol del 4-0 arriva ancora da una genialata di Totti, tocco sotto a scavalcare la difesa che manda in porta il Faraone egiziano, esterno e poker servito. Spalletti sorride: con un capitano così la Roma è bella e vincente.
GENK-SASSUOLO 3-1. Troppi infortuni. Forse non vale come alibi ma è la realtà dei fatti per i neroverdi di Di Francesco, che nell’acquazzone fiammingo di Genk s’impantanano per il loro primo k.o. in Europa League.
In Belgio la banda emiliana era arrivata con appena 18 convocati e assenze importanti (da Cannavaro a Sensi, da Missiroli a Duncan, da Matri a Berardi), sperando di trovare lo stesso Genk delle ultime settimane, con 3 sconfitte di fila nel campionato nazionale.
E invece la gara si indirizza dopo appena 25’: i padroni di casa – una cooperativa con giocatori di ben 15 nazionalità – sfruttano le reti del greco Karelis all’8’ (su assist dello spagnolo Pozuelo) e del giamaicano Bailey al 25’ per indirizzare immediatamente una gara in cui i ragazzi di Di Francesco hanno il demerito di far girare lentamente palla e perdere i contrasti individuali, col pressing dei biancazzurri belgi bravi a pressare in continuazione il Sassuolo.
Nella ripresa Di Francesco si gioca pure la carta Ragusa al posto di Biondini trasformando il modulo in un 4-2-4, ma il Genk triplica con capitan Buffel al 61’. È un passivo troppo pesante per il Sassuolo, che 4’ trova con Politano il gol che accorcia le distanze e potrebbe pure accorciare ulteriormente se il tiro di Magnanelli a 13’ dalla fine non finisse fuori. Nel finale il Genk rischia però di fare il quarto. Meglio così: basta questo k.o. per tornare a casa senza punti. Ora la doppia sfida al Rapid Vienna.