In Macedonia la Nazionale fatica incredibilmente ma vince con un 2-3 che mostra il peggio e il meglio del gruppo azzurro. Segnano Belotti e 2 volte Immobile.
Il 3-2 di Skopje è di un’importanza incalcolabile sulla strada verso Russia 2018, ma arriva alla fine di novanta minuti di altrettanto incalcolabili fatiche e difficoltà con una squadra, i Leoni Rossi dei Balcani, che occupa pur sempre la 146esima posizione del ranking mondiale. Insomma, contro le piccole l’Italia scade sempre nel solito errore: sottovalutare gli avversari sulla carta inferiori e penare sette camicie e anche di più per trovare il bandolo della matassa.
Ora partiranno i processi al gioco e all’atteggiamento, per ora però il sollevato Ventura – e non solo lui – si gode il primo posto nel girone: siamo primi con la Spagna, anche se la Roja è in vantaggio per la differenza reti, ma l’obiettivo leadership è ancora fattibile.
Soprattutto lo sarà, fattibile, mutando decisamente l’approccio alla gara: anche al Filippo II della capitale macedone gli azzurri infatti stentano nei primi minuti, finendo quasi impallinati al 18’ dalla traversa su destro improvviso di Nestorovski.
Verratti fatica a distribuire gioco, dimostrando di non essere ancora al top della condizione e di non ricevere aiuti dai compagni di centrocampo (Bernardeschi e Bonaventura). Per fortuna Candreva ogni tanto sfonda sulla traversa e riesce a imbeccare gli azzurri nell’area di rigore. L’Italia passa al 24’ su calcio d’angolo: Belotti irrompe su un corner, apre il destro al volo e gela Bogatinov e lo stadio macedone. Per il Gallo prima da titolare e prima rete in azzurro: serata comunque da incorniciare, anche per via della dedizione e del sacrificio lì davanti.
Macedonia al tappeto? Macché. Nella ripresa la nazionale di Angelovski firma un uno-due micidiale da autentica falange oplitica macedone: in appena tre minuti vanno in gol Nestorovski e Hasani, sfruttando due topiche clamorose del centrocampo azzurro (sul primo gol il buco sorprendente è di Verratti), con la difesa italiana che va a farfalle e ufficializza il blackout.
Ventura e la panchina della Nazionale restano di ghiaccio; entra Sansone per Bonaventura, l’Italia si mette a trazione anteriore ma il gioco ristagna e la Macedonia per un quarto d’ora gioca come fosse la Spagna.
Poi però un lampo biondo chiamato Immobile alla mezz’ora trova la zampata giusta per il 2-2 su ottimo suggerimento di Candreva, smarcato da Verratti. A quel punto i macedoni passano dall’euforia del colpaccio alla paura del naufragio e si rintanano tutti dietro; l’Italia invece fiuta l’odore della preda e, dopo un gol ingiustamente annullato a Parolo, trovano il gol buono a recupero iniziato: lo segna di nuovo Immobile, di nuovo su assist di Candreva. È la notte di Ciro l’Italiano nella patria di Alessandro il Grande.