Cala definitivamente il sipario sul sogno di Roma 2024: il presidente del Coni Malagò ha notificato al CIO l’intenzione di non proseguire nel progetto olimpico.
In una conferenza stampa tenuta al Foro Italico, il numero uno del Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha dunque comunicato ciò che si respirava già da settimane nell’aria romana: l’Italia non ospiterà dunque la rassegna olimpica che si disputerà fra 8 anni e dunque non proseguirà nel progetto dei Cinque Cerchi nella Capitale.
La scelta giunge ovviamente all’indomani delle ben note polemiche legate al mancato incontro fra Malagò e il sindaco di Roma Virginia Raggi, con il primo cittadino che non si fece trovare all’appuntamento in Campidoglio ma che poco dopo confermò l’inopportuna politica e amministrativa di un progetto giudicato troppo impegnativo e pericoloso per l’intera capitale italiana.
Nonostante lo stato di malincuore e rassegnazione, Malagò è voluto tornare sulla ben nota querelle istituzionale, dando un chiaro riferimento alla scelta del Movimento Cinque Stelle di osteggiare il progetto di una candidatura di Roma 2024: «Ora dobbiamo rimarginare le ferite portate dall’ideologia e dalla demagogia. È da irresponsabili rinunciare ai soldi del Cio a 177mila posti di lavoro e a un aumento della ricchezza del 2,4% tra il 2017 e il 2023».
Parole dure, che testimoniano l’attaccamento al progetto olimpico di Roma 2024 da sempre mostrato dallo stesso Malagò: «Vi rendete conto che figuraccia abbiamo fatto a livello internazionale? Io di fronte al Cio mi volevo sotterrare, ma loro mi hanno detto: ‘Più di questo non potevi fare, lo sappiamo’. Da oggi il Comitato promotore è in liquidazione. Interrompere questo processo a undici mesi dalla scelta non è un record storico».
Malagò ha tracciato infine il percorso per il breve e medio termine: «D’ora in avanti i nostri sforzi e interessi andranno esclusivamente sui nostri asset che a Roma sono il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti e il Parco del Foro Italico, un’area che il mondo ci invidia e sui quali la Coni Servizi da oltre un decennio ha investito e continuerà a farlo».
Spazio da ultimo anche all’obiettivo della copertura del Centrale entro il 2019 altrimenti, conclude il numero uno del Coni – «c’è il rischio che l’Atp, modificando i criteri di accesso al Master 1000, dequalifichi il Torneo oppure ci chieda altra sede, col rischio concreto che gli Internazionali possano andare altrove. Inoltre nell’estate del 2017 l’avvio dei lavori di ristrutturazione dello Stadio Olimpico così come richiesto dall’Uefa per gli Europei 2020 fortemente voluti dalla Federcalcio e dal Coni».
Il prossimo passo per ridare slancio a un sogno olimpico in tricolore potrebbe passare da Milano: Malagò immagina infatti che il capoluogo lombardo possa ospitare la sessione del Cio del 2019. Si vedrà: ma è evidente che l’onta di Roma 2024 non è ancora andata via.