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Buffon vince il Golden Foot 2016: è il quarto italiano a vincerlo, il primo portiere nella storia

Il capitano della Juventus e della Nazionale Gianluigi Buffon è stato premiato oggi a Montecarlo con il prestigioso Golden Foot 2016.

Il portierone bianconero-azzurro è il primo portiere a essere insignito del prestigioso premio che ogni anno viene assegnato nella splendida cornice di Montecarlo; Buffon è inoltre il quarto italiano che segue un trio davvero magico composto da Roberto Baggio (2003, anno della prima edizione), Alex Del Piero (2007) e Francesco Totti (2010).

Il Golden Foot è un riconoscimento nato tredici anni (l’anno scorso era stato assegnato all’attaccante camerunense ex Inter Samuel Eto’o) e che può essere vinto una sola volta nella vita: il vincitore ha diritto di lasciare l’impronta dei propri piedi sulla Champions Promenade, una sorta di Walk of Fame in stile Hollywoodiano sul lungomare del Principato di Monaco.

Entusiastiche e positive ovviamente le parole pronunciate da Gigi Buffon durante la premiazione: «Essere qui è un piacere. A Montecarlo ho ricevuto sempre premi importanti e spero di vincere altri ancora. Sono stato premiato 13 anni fa come miglior giocatore della Champions League e oggi con il Golden Foot. Sono emozionato e contento, oggi qui c’è una platea con personaggi importanti come De Boer, Ranieri e altra gente che nel calcio ha fatto cose straordinarie. Gli anni scorsi ero stato in nomination, ma non avevo mai vinto. Forse ultimamente ho fatto qualcosa in più per meritarlo…»

A Buffon manca ormai l’ultimo e più prestigioso riconoscimento individuale che un calciatore possa avere, cioè quel Pallone d’Oro che sfiorò solamente nel 2006: «Non ho bisogno di sentire come mi giudicano gli altri. So da solo se essere soddisfatto del mio lavoro o meno».

Una risposta neppure troppo velata alle critiche che hanno accompagnato il portiere della Nazionale dopo la papera nel match contro la Spagna di giovedì scorso. Buffon lo ha ammesso e riconosciuto, ma si è anche spinto con lo sguardo sull’orizzonte dell’Italia («Le critiche fanno parte del gioco, si devono sapere accettare e dare risposte sul campo. L’Italia le ha date: forse sette punti in tre partite non li meritavamo del tutto, ma proprio per questo i segnali generali sono positivi») e della sua Juventus («Il rinnovo? Devo concentrarmi solo sulle partite, ho ancora un anno e mezzo di contratto e mi dedicherò alla Juventus con grande passione»).

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